17 novembre 2008

Viva Slow Food e il bel tempo.



15 novembre - Il tempo è stato alterno; per tutto il giorno le nuvole si sono rincorse e noi abbiamo rincorso gli sprazzi di sole per fotografare questi paesaggi toscani in Val d'Orcia.
Quando proprio la pioggia ci ha costretto a riporre le fotocamere ci siamo rassegnati a comprar vini e formaggi in fattorie e cantine fra Pienza e S. Quirico d'Orcia.
La sera, quando la luce se n' è andata, il tempo ha deciso di diventare decisamente sereno.
Siamo approdati a Follonica per dormire all'aria di mare.
Le osterie che hanno segnato il nostro cammino sono state "La Porta" a Monticchiello, a sud di Montepulciano e "La Pacianca" a Follonica stessa.
16 novembre - Finalmente il cielo sereno sin dal mattino!
Laura ha deciso che la fotografia sarà l'hobby della sua vita, convinzione nata proprio in questi giorni, e imperversa fra alte luci, profondità di campo e rischiosi contro-luce fra la spiaggia del Tirreno e i colli che salgono verso Massa Marittima.
Prosegue la ferrea dieta d'osteria e la tappa di mezzogiorno, fra i soffioni boraciferi, è "Le Logge" a Monterotondo Marittimo, in bilico su un poggio e altrettanto in bilico fra le province di Grosseto, Pisa e Livorno.
Il pomeriggio lo passiamo nell'avvicinamento a Volterra, dove arriviamo giusto per fotografare il sole che scende giù verso Orbetello.
Alla sera scopriamo, se ce ne fosse conferma, il valore di Slow Food: la trattoria consigliata ci sembra lontana e ripieghiamo su una suggerita dalla Guida Touring.
Cena rigorosamente riscaldata a micro-onde all'Osteria dei Poeti; l'unica eccezione sono gli affettati toscani, belli, spessi e stantii.
Gli unici versi che mi risuonano sono "Cancheri, e beccafichi magri arrosto...", tanto per restare nella Toscana del Poliziano.
Ho deciso che non farò più le corna a Slow Food che mi definisce un "socio sapiente".

15 novembre 2008

Toscana



Quale miglior antidoto al logorìo della vita quotidiana che un rapido week end in Toscana?
La partenza non è delle migliori; il tempo è orribile e io mi attardo come sempre fra ospedale, ecografo e ambulatorio.
Finalmente alle 18 si parte! Mentre si discute animatamente come consueto dove si finirà per cena, verso Fidenza mi accorgo con raccapriccio di aver dimenticato il portafoglio a casa con carte di credito, documenti, qualche spicciolo e tutto quello che potrebbe servire nei prossimi tre giorni.
Vivace battibecco come si usa e poi la decisione stoica: lascio la Laura dentro un Motel e me ne torno a casa a recuperare il dimenticato.
Siccome soffro di colpi di sonno alla guida e l’unico antidoto è il digiuno rigoroso per questa volta si salta la cena.
Sonnellino a casa di tre ore poi di nuovo sul Doblò, che non è proprio né agile né a suo agio sotto la pioggia, e per le 7 del mattino sono davanti al Motel.
Laura ha dormito male, ma comunque sempre meglio e più di me, quindi riprendiamo il viaggio come niente fosse.
Parma, Reggio, Modena e Bologna sfilano sotto la pioggia.
Valicato l’Appennino sembra ci sia una schiarita, ma è un’illusione.
Dopo Firenze il tempo torna ad essere pessimo; le biciclette giacciono inutilizzate dentro il fragoroso Doblò.
La prima tappa sarà a Montepulciano, a casa di Valentina.
In attesa di tempo migliore ci dedichiamo con passione alla dieta d'osteria.
A mezzogiorno la Solita Zuppa a Chiusi ci mette l’animo in pace, ma l’osteria dell' Acquacheta di Montepulciano conclude superbamente la serata; per noi è già la seconda visita.

09 novembre 2008

27 anni!




Era più o meno l'ora in cui i cristiani vanno a dormire, invece Cristiano aveva deciso che fosse l'ora giusta per venire al mondo 27 anni fa.
Naturalmente ero reperibile.
Comunque auguri Chris!

02 novembre 2008

Le navigazioni del Lusitania



Domenica scorsa la barca da pesca del Sciur Peppino è scesa di nuovo in acqua.
GPS alla mano, giusto perché la giornata era molto limpida, e prua su Gravedona. A metà del lago, con un vento da sud appena appena fastidioso abbiamo deviato passando al traverso di Domaso per una foto di repertorio.
Altra foto di palazzo Gallio, costeggiando lentamente Gravedona, poi decisa prua su Cremia per il pranzo al Lumin.
Dopo un approdo piuttosto ingarbugliato da veri marinai d’acqua dolce (mancavano solo gli applausi ironici degli astanti) abbiamo scoperto che nel ristorante in riva al lago avevano predisposto un menu tutto valtellinese.
E infatti una coppia di domenicali stava mangiando, parte con le posate e parte con le mani, un succulento brasato con polenta, sorseggiando cocacola, e chiamando invano un piccolo lord con i capelli a paggetto, verosimile frutto del loro amore, che preferiva, imperturbabile, gettare ciottoli nel lago.
Dopo la memorabile bresaola affumicata, pizzoccheri e polenta con gorgonzola, abbiamo ripreso il largo rientrando dalla sponda orientale e bordeggiando per Dervio, Corenno e Dorio prima di rientrare nel porto sicuro di Colico.
Piccolo dramma: si era in bicicletta e avevamo dimenticato l’ora legale, quindi il rientro è stato nelle tenebre rischiarate dai miserevoli fanali della bici. Che però ci hanno resi visibile a un imbecille che percorreva la ciclabile in motocicletta in senso contrario.