Il maestro di chiamava Luigi; ma si chiama ancora così perché sta bene e qualche volta mi viene a trovare in ospedale.
In quinta stavamo studiando le Regioni d’Italia e ci aveva dato un compito divertente: cercare etichette e confezioni di prodotti italiani Regione per Regione.
La mia zia teneva bottega di alimentari in paese; con il suo permesso mi ero intrufolato fra gli scaffali a cercare etichette da strappare, incollare sul quaderno e portare a scuola.
Il maestro era stato contento, tanto.
Regoledo di Cosio, Classe V maschile, 1962 |
E mi aveva indicato alla classe come esempio di intraprendenza. Non ero certo l’unico che avesse una bottega in famiglia, ma ero stato il primo ad avere l’idea e nelle settimane successive anche l’Ambrogio, l’Ugo e l’Enrico mi avevano seguito. Nessuno se n’era avuto a male.
Agata frequenta la quinta e sta studiando il cuore. Aveva letto che c’erano gli atri, i ventricoli e le valvole.
La mamma aggiunse che una valvola si chiamava mitrale e l’altra tricuspide, poi ce n’erano altre ma erano meno famose.
In classe Agata chiese alla maestra: se dico anche il nome delle valvole avrò un voto più alto?
La risposta fu lapidaria: Agata! Sappiamo tutti che il tuo nonno è un medico, ma limitati a studiare quello che c’è sul libro!
Ecco, questa è la scuola italiana di oggi. Maestro Luigi, ma a cosa è servita la fantasia che ci hai fatto coltivare?