Immagini catturate con lo scanner, con la fotocamera, con la sonda dell'ecografo, con il pensiero. Immagini che quasi sempre sono frutto della casualità e dell'intuizione.
25 giugno 2007
Il passo dei 3 mari
Partenza di buon ora per essere a Casaccia, poco dopo il confine svizzero.
Postale delle 8.59, cronometrico, e salita sino al passo del Maloja.
Da qui a piedi, prima sino al lago Lunghin, 2500 metri, poi, con grande fatica, in mezzo a nebbia e stambecchi, sino al passo Lunghin, a quota 2650.
Questo è un punto spartiacque. Un bell’acquazzone può prendere la direzione dell’Inn e finire nel Mar Nero, oppure può scendere vero il Reno, e finire nel Mare del Nord.
Parte dell’acqua potrebbe defluire nel Mera e, attraverso il Po, finire nell’Adriatico.
Più che meritato il soprannome di Passo dei 3 mari.
In seguito lunghissima discesa sino al passo del Septimer, che mette in comunicazione direttamente una valle del Reno con una del Po, e ritorno a Casaccia immaginando una delle calate dei lanzichenecchi che hanno reso famoso il Septimer Pass.
20 giugno 2007
San Miro e San Fedelino
Leggendo qualche blog scopro come questo mio sia noioso e serio, dovrei metterci un po’ più di ironia e sarcasmo.
Ironia e sarcasmo purtroppo li esaurisco prima di mezzogiorno per sopportare il lavoro quotidiano.
Quindi torniamo a domenica.
Il tempo era incerto e non suggeriva di riprendere la Via dei Monti Lariani.
Abbiamo preferito rimanere a bassa quota.
Partiti da Sorico, dalla chiesa di S. Miro, abbiamo costeggiato tutto il lago di Novate Mezzola sino ad arrivare a Samolaco, passando per la meravigliosa chiesa romanica di S. Fedelino.
Quattro ore di cammino agevole, con qualche dislivello abbordabile e tempo sostanzialmente bello.
Non avevamo fatto i conti con l’ oasi faunistica del Pian di Spagna, sulla sponda opposta del lago.
Qui vengono protette varie specie di uccelli, ma anche micidiali zanzare, moscerini e tafani.
Educati e provati dal martirio abbiamo giurato che non ci sposteremo più a piedi sotto i 1500 metri, almeno fino a settembre.
17 giugno 2007
Ritorno da Sarajevo
Dopo un viaggio del genere, il primo di questo genere da dieci anni a questa parte per me, c’è il rischio di cadere nella retorica, nello scontato, nel patetico o nel luogo comune.
Ovviamente sono abituato al contatto con la sofferenza, ma in questo caso si aggiunge la consapevolezza di aver sprecato del tempo e di essermi nascosto per anni la realtà.
Ho toccato con mano l’indifferenza e la malafede di gran parte dell’umanità.
Ho conosciuto nuovi amici che da anni si dedicano con grande umiltà a riscattare l’indifferenza.
Ho scoperto che c’è un mondo diverso, c’è un altro pianeta minore, dove lavorare ha un valore diverso.
La differenza più grande con la sanità italiana è un grande rispetto per il medico, anche e soprattutto quando lavora gratuitamente.
Per ora è stato un viaggio alla ricerca di me stesso e, forse, di Dio.
Ritornerò certamente in questa terra, forse andrò anche più lontano.
14 giugno 2007
Bosnia e Sarajevo
Poche righe scritte l'ultimo giorno di permanenza in questa terra dove i segni della guerra sono ormai sbiaditi sugli edifici, ma ancora scolpiti nel cuore e nella vita quotidiana di quanti sono rimasti o sono tornati.
Beh, e' un po' retorico, ma l'impatto con questa realta' e' molto forte.
Ho visto molti progetti piu' o meno realizzabili, e molti progetti di assistenza realizzati.
I miei problemi quotidiani e di lavoro avevano bisogno di essere lavati e risciacquati per riprendere le loro reali dimensioni.
Domani ritornero' e cerchero' di raccontare almeno una parte di quanto ho visto.
Beh, e' un po' retorico, ma l'impatto con questa realta' e' molto forte.
Ho visto molti progetti piu' o meno realizzabili, e molti progetti di assistenza realizzati.
I miei problemi quotidiani e di lavoro avevano bisogno di essere lavati e risciacquati per riprendere le loro reali dimensioni.
Domani ritornero' e cerchero' di raccontare almeno una parte di quanto ho visto.
10 giugno 2007
Naviglio Grande e Bosnia
Sabato in bicicletta: tutto il naviglio grande dalla Darsena di Porta Ticinese al Ticino, vicino a Turbigo, e rientro con le Ferrovie Nord, che ora non si chiamano più così.
Viaggio affascinante nella campagna e nella storia della Lombardia.
Oggi invece giornata di preparativi.
Domani partirò per la Bosnia per studiare la possibilità di una collaborazione umanitaria; sarà un viaggio molto lungo, si parla di 14-15 ore d’automobile.
Cercherò di mantenere aggiornato questo blog, ma non garantisco; il tempo a disposizione sarà limitato.
04 giugno 2007
Domenica sul Naviglio Grande
Settimana di pioggia sino a sabato.
Grande lavoro, soprattutto burocratico.
Domenica abbiamo preso il coraggio a due mani e siamo partiti per Milano, Porta Ticinese.
Dopo un paio d’ore di nuvole è arrivato il sole, giusto per questa prima passeggiata sul Naviglio Grande fino all’Abbazia di Moribondo.
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