E’ una della mete obbligate di Torino, come la Mole Antonelliana.
Ieri sono stato a visitare la Galleria Sabauda, ricca raccolta di pittura sistemata al piano superiore al Museo Egizio.
Nell’atrio del museo, nella strada antistante e nel raggio die due-trecento metri si accalcavano decine di scolaresche, perlopiù di scuole elementare o media.
Questi bambini e ragazzi correvano, disturbavano, imprecavano, importunavano più o meno inconsciamente chiunque si trovasse suo malgrado nelle vicinanze.
Gli insegnanti assistevano indifferenti; solo una giovane maestra a un certo punto ha urlato il suo disappunto.
Al ristorante cerco sempre di mettermi piuttosto lontano dai tavoli con bambini.
Mangiano con le mani, ruttano, corrono fra i tavoli, giocano e disturbano fra l’ammirazione o l’indifferenza dei genitori.
Qualcuno raggiunge vertici insuperati di fantasia quali infilare il cellulare del padre nella caraffa dell’acqua, nella costernazione vera o finta dei commensali.
Qundo diventano adolescenti leggiamo sempre più spesso sui giornali quello che fanno quando i genitori non li vedono.
Quando faccio notare questi comportamenti in ambulatorio, perché evidentemente si comportano così anche in ambulatorio, i genitori sono unanimi: la colpa è della scuola che non insegna più nulla, né l’educazione né alcunché.
Ma dottore non si potrebbe sentire uno psicologo?
Mi permetto una breve considerazione: la giornata è di 24 ore, minuto più, minuto meno; la durata delle lezioni è al massimo di cinque ore, minuto più minuto meno.
Chi è quindi responsabile del comportamento idiota di buona parte dei nostri figli? ovviamente la scuola!
E allora rassegnamoci a leggere sui giornali quando l’inciviltà passa la misura.
Anche Tutankamon, appena uscito dall'adolescenza, pare non sia morto nel suo letto.
La colpa è della scuola. Per una volta non è colpa della malasanità, ma non si sa mai.