29 maggio 2008

Bergamo e l'Accademia Carrara


Oggi gita a Bergamo. No non credeteci. In realtà dovevo andare a discutere alcuni casi clinici ai Riuniti.
Poi però ce ne siamo andati all'Accademia Carrara.
L'Accademia Carrara è una delle più belle pinacoteche del nord Italia.
Se facciamo una proporzione con le dimensioni di Bergamo, che sostanzialmente non è una grande città, questa è una delle pinacoteche più grandi e importanti, paragonabile a Dijon e superiore alla Tosio Martinengo di Brescia.
C'è quasi tutto, Raffaello, Durer, Bellini, Mantegna, Bergognone, i due Ferrari, Luini, Crivelli, Signorelli...
Ora l'Accademia Carrara chiuderà per restauri per almeno due anni e mi è sembrato giusto andare a rivedermela.
Chissà dove saremo, se ci saremo e cosa useremo fra due anni...

24 maggio 2008

Rimini



Rimini; congresso di Dermatologia per il pediatra.
Atmosfera un po' rilassata, tranquillità come se si giocasse "in casa".
Tanti amici, qualche collega e il lavoro che mi segue al cellulare come sempre.

16 maggio 2008

Il Museo Egizio (e gli psicologi)

E’ una della mete obbligate di Torino, come la Mole Antonelliana.
Ieri sono stato a visitare la Galleria Sabauda, ricca raccolta di pittura sistemata al piano superiore al Museo Egizio.
Nell’atrio del museo, nella strada antistante e nel raggio die due-trecento metri si accalcavano decine di scolaresche, perlopiù di scuole elementare o media.
Questi bambini e ragazzi correvano, disturbavano, imprecavano, importunavano più o meno inconsciamente chiunque si trovasse suo malgrado nelle vicinanze.
Gli insegnanti assistevano indifferenti; solo una giovane maestra a un certo punto ha urlato il suo disappunto.
Al ristorante cerco sempre di mettermi piuttosto lontano dai tavoli con bambini.
Mangiano con le mani, ruttano, corrono fra i tavoli, giocano e disturbano fra l’ammirazione o l’indifferenza dei genitori.
Qualcuno raggiunge vertici insuperati di fantasia quali infilare il cellulare del padre nella caraffa dell’acqua, nella costernazione vera o finta dei commensali.
Qundo diventano adolescenti leggiamo sempre più spesso sui giornali quello che fanno quando i genitori non li vedono.
Quando faccio notare questi comportamenti in ambulatorio, perché evidentemente si comportano così anche in ambulatorio, i genitori sono unanimi: la colpa è della scuola che non insegna più nulla, né l’educazione né alcunché.
Ma dottore non si potrebbe sentire uno psicologo?
Mi permetto una breve considerazione: la giornata è di 24 ore, minuto più, minuto meno; la durata delle lezioni è al massimo di cinque ore, minuto più minuto meno.
Chi è quindi responsabile del comportamento idiota di buona parte dei nostri figli? ovviamente la scuola!
E allora rassegnamoci a leggere sui giornali quando l’inciviltà passa la misura.
Anche Tutankamon, appena uscito dall'adolescenza, pare non sia morto nel suo letto.
La colpa è della scuola. Per una volta non è colpa della malasanità, ma non si sa mai.

15 maggio 2008

Ancora Torino




Torino, Congresso della Società Nazionale di Neonatologia
Aggiungi immagine, cioè io che ci faccio qui? Forse ho lavorato troppo, ma non reggo più certi colleghi.
Questa mattina in albergo ai tavoli vicini si sentiva parlare solo di soldi e lavoro…
Comunque ho incontrato qualche amico, ho visto qualche persona antipatica; per fortuna di nemici qui non dovrei averne.
Mattina dedicata al convegno, poi sono fuggito in bicicletta.
Torino è un po’ tutta l’Italia; è vero che anche questo è un luogo comune, ma qui si percepisce che si è fatto almeno un pezzo di questo paese che affonda.
Le fisionomie sono quelle piemontesi e quelle di tutte le province del sud.
Le Olimpiadi sono state una buona occasione per fare quell’ordine e quella pulizia che Torino non ricordava più negli ultimi trent’anni.
Sono alloggiato in un albergo lussuoso dentro al Lingotto, lo storico stabilimento Fiat con la pista di collaudo sul tetto.
Ed è stato proprio nel ristorante sul tetto che ho rivisto questa sera un vecchio amico dei tempi di Verona.
Se la giornata mi ha fatto rivedere Torino e il suo sapore dalla posizione forse scomoda, ma privilegiata, del sellino della mia fidata bicicletta, la serata è stata l’occasione per fare un po’ di pace con l’ambiente medico.

14 maggio 2008

Torino

Finalmente lontano da quell’ospedale.
Viaggio da tregenda. Avevo sempre pensato che la strada più breve per andare da casa mia a Torino fosse l’autostrada Milano-Torino.
Invece no. La solerte Chiara, voce del temibile navigatore Tom-Tom mi ha informato che avrei fatto prima a imboccare la Milano-Genova, poi Alessandri-Asti e Torino.
E infatti così sarebbe stato se l’autostrada non fosse stata chiusa a Groppello Cairoli.
Mi è toccato attraversare la Lomellina dopo le 22, seguendo il fido navigatore, poi, a Casale Monferrato, ho ripreso l’autostrada.
Avevo fame; dopo aver scartato i vari banali e plastificati autogrill finalmente Torino.
Alla prima rotonda, vicino a un distributore Agip sfolgorava il furgone di Nico.
7-8 tipi di panini caldi, 2-3 tipi di birra mentre due o tre puttane battevano il marciapiede lì vicino.
Mi sono sfamato con un sontuoso panino caldo con porchetta calda e birra gelida attorniato da strani tipi in cerca di una scusa per tirare mattino.
Questa è vita!!

08 maggio 2008

Flikr? Flikr!

Da qualche tempo ho scoperto Flikr. Penso sappiate tutti che è una specie di Anobii delle fotografie.
Cioè noi ci mettiamo le nostre fotografie, poi gli altri magari le guardano.
In realtà la cosa non è così peregrina.
Da quando esiste la fotografia digitale, e quasi tutti la usano, il problema è diventato: che ne sarà delle nostre foto?
Inesorabilmente i supporti ottici e magnetici si deteriorano quindi metter le foto on line è uno dei tanti (o pochi?) sistemi per salvare le nostre immagini.
E infatti ho cominciato e alcune foto sono pubbliche, altre private, forse a futura memoria.
Poi ho visto che alcune immagini, che mi sono costate tempo, fatica e risorse, non interessano a nessuno.
Altre esercitazioni di elaborazione, qualcuna in bianco e nero, qualcuna proprio banale, hanno avuto invece un grande successo.
Che ne dicono i 20 lettori? Provate a guardare questa strana galleria e vediamo se l’impressione è proprio questa.
Poi tornerò a raccontarvi le mia giornate demenziali di ospedale, le uniche che suscitano interesse. Almeno a giudicare dai commenti.

01 maggio 2008

S. Croce a Naro


Non ci credevo. Dopo due mesi giusti di lavoro senza sosta, senza respiro e senza requie sono riuscito a ritagliarmi un paio d’ore.
No, niente Mar Baltico, niente bicicletta sulla pista dell’Adda, neanche alla libreria Cattaneo a Lecco.
Sono salito parte in auto, parte a piedi, sino alla frazione di Naro; non sono neppure uscito dal Comune di Gravedona.
C’era la festa di S. Croce e sono riuscito a vedere gli affreschi della chiesa omonima, dopo quattro anni di attesa.
L’Ospedale era sempre a portata di voce e di vista…
Pensare che avrei voluto cambiare l’automobile… ma per fare? Per salire fino a Livo; poi no, da Livo l’Ospedale non si vede, meglio stare più vicini.