
Su Matera non ci sono dubbi: è uno dei posti più belli d’Italia, anche se chi ci abita non è dello stesso parere.
Sbucando dal bordo della gravina, di fronte alla città, in tarda mattinata, lo spettacolo dei Sassi toglie il fiato.
Lo sapevo, l’ho provato, l’ho sperimentato e ha funzionato ancora.
Poi però Matera non è più quella di cinque anni fa.
Il doppio delle automobili e il triplo degli abitanti sono tornati a vivere nei Sassi per spingere questa città magica verso la globalizzazione e l’omologazione.
Ci sono ancora trattorie sincere e locali tipici, ma sono salvati solo dall’innata gentilezza e dal congenito senso dell’ospitalità dei Lucani.
Costantino, amico sincero e recente, passeggiando nel Cimitero alle Malve mi esprimeva il terrore che i Sassi diventassero come i trulli di Alberobello dove il ciarpame e la paccottiglia vengono sdoganati come souvenir.
Ma tant’è: Matera rimane sempre una città magica e non è stato ancora possibile rovinarla irreparabilmente.

Poi basta uscire qualche chilometro e il turismo di massa si stempera nel paesaggio incontaminato… o almeno poco contaminato… o no?