Pasqua di Resurrezione – Tanto per cambiare rimango in ospedale; i medici specializzandi si sono lamentati di lavorare troppo e di doversi assumere troppe responsabilità.
Sono medici abilitati alla professione, ma solo quando è comodo al ministero, altrimenti non possono firmare autonomamente alcunché.
Quindi rimango in reparto a seguire i medici specializzandi e il logorìo del Pronto Soccorso pediatrico.
Febbri, tossi, qualche bronchite, molta ansia, qualche ferita da suturare, cadute in bicicletta. Domani, a Pasquetta, arriveranno le crisi d’acetone, i vomiti e tutto quello che oggi ci si tiene in casa per non guastare la festività.
L’ambulanza scarica una frattura di femore, ma la monotonìa viene interrotta bruscamente da una mamma non proprio giovanissima.
La piccola Sara, che viene da Busto Arsizio, ha il raffreddore e sta aspettando da quaranta minuti. La piccola Sara ha quattro anni ed è un bel demonio, sale e scende dalla casetta in sala giochi, si ingozza di banane e ha una sorella di cinque anni che aspetta, da quaranta minuti ovviamente, nel parcheggio, assieme al papà.
E’ molto verosimile, se buon sangue non mente, che la sorellina stia divorando la tappezzeria dell’Audi ma forse l’incertezza della paternità salverà l’auto di famiglia.
Comunque la signora è spazientita: aspetta da quaranta minuti e ferma ogni infermiera che passa e anche un’ostetrica, per rivendicare il suo diritto alla salute.
Inoltre è arrivata cinque minuti prima di un maschietto con il febbrone a quaranta e il medico di guardia lo ha fatto passare davanti borbottando “triage”…
Il primario, bloccato a sua volta in corridoio si intenerisce e decide di visitarla nell’ambulatorio di ecografia.
La piccola Sara entra, in braccio alla sua mamma, con la bocca piena di banana matura; viene spogliata, pesata e visitata, ovviamente dal primario in quanto gli altri stanno giustamente lavorando.
La piccola Sara non ha un cazzo (e infatti è femmina), ma la mamma riferisce che due anni avanti aveva avuto una crisi di broncospasmo ed ora, ogni volta che ha il raffreddore, la mamma si preoccupa tanto tanto.
La piccola Sara, appena rivestita, stacca a pedate un gradino della scaletta che servirebbe per salire sul lettino di visita mentre la mamma la redarguisce dolcemente.
Il medico assicura la mamma che non serve alcuna terapia e la signora sospira contenta: “E’ proprio quello che volevo sentirmi dire”.
Poi escono dalla sala visite, la mamma camminando regalmente, la figlia saltellando felice.
Buona Pasqua di Resurrezione!
PS: il nome e l’origine del demonio sono di fantasia; chiediamo pubblicamente scusa a tutte le bambine che si chiamano Sara e agli abitanti di Busto Arsizio.