Immagini catturate con lo scanner, con la fotocamera, con la sonda dell'ecografo, con il pensiero. Immagini che quasi sempre sono frutto della casualità e dell'intuizione.
30 aprile 2012
22 aprile 2012
L'ultima provincia
E' un libro fondamentale. E' un testo
esilarante e istruttivo per conoscere l'Italia della prima
Repubblica, perennemente in bilico fra nostalgia e rivoluzione,
tradizione e innovazione, che sceglieva sempre di incamminarsi fra il
dejà vu e il luogo comune.
Nessuna sorpresa che quest'Italietta
abbia partorito le BR e la Lega Nord.
Ma il fascino di questo Libro è quello
di avvicinarci alla Sicilia.
Il quadro della Sicilia orientale è
dipinto a pennellate sapienti, ora precise e taglienti come in una
tavola di Sebastiano del Piombo, ora con le luci violente di
Caravaggio, ora come nell'impressionismo triste di Van Gogh.
E un altro suggerimento alla lettura,
intrigante, è rivolto ai Siciliani, per scoprire come sono visti
dagli altri Italiani, da quelli che non conoscono la Sicilia, come da
quelli che ne sono innamorati.
Come me.
18 aprile 2012
Popolo di AirOne
In genere volo con Alitalia; non è un problema di esserci troppo affezionati, è un problema di professionalità.
Su alcune compagnie low-cost il bagaglio è ridotto al minimo, come spesso la tolleranza e la buona educazione all'imbarco.
Purtroppo i miei orari combaciano con voli venduti come Alitalia e operati da AirOne. La differenza è sempre meno tangibile.
Con Alitalia il personale di cabina è un po' più cordiale, ma ho trovato persone molto simpatiche anche su AirOne.
Su Alitalia offrono qualche volta un bicchier d'acqua, passato ormai il tempo anche dello snack; su AirOne si paga a caro prezzo anche l'acqua.
Almeno su Ryanair la si paga a caro prezzo però c'è anche la birra.
Decolliamo quindi da Catania con AirOne.
Catia e Raffaele, che viaggiano con me, hanno prenotato un posto distante, ma Raffaele ha fatto check-in con la consumata maestria di un pinguino a volare.
E così' mi trovo a viaggiare da solo e assediato da bambini allo stato brado.
La mamma di fianco a me, che non è ancora riuscita a svezzare la bimba di tre anni dal ciuccio, inizia una battaglia all'arma bianca con la bimba, con la cintura e con la hostess che la pretende legata.
Catia e Raffaele, qualche posto dietro, certamente parleranno di lavoro, o quantomeno Raffaele piegherà la nostra neuropsichiatra indifesa alle sue turpi voglie, che sono di solito quelle di parlare dei congressi prossimi futuri.
La signora al mio fianco ovviamente acquista una coca-cola per la figliuola, nella speranza di placarla, con quale risultato è facile immaginare.
Il distinto professionista della fila davanti inizia una trattativa con la hostess per l'acquisto di un panino al prosciutto crudo; purtroppo c'è solo il tramezzino con il prosciutto cotto e quindi desiste, non senza aver sbirciato se l'assistente di volo porta la fede al dito.
Un tappeto di nuvole nero tenebra mi nasconde la Corsica mentre scivoliamo verso il cielo di Lombardia.
Da domani si ricomincia con una collana di impegni che durerà sino a sabato compreso.
15 aprile 2012
Popolo del tram a Milano
I mezzi di trasporto pubblici hanno avuto un'utenza umile e proletaria sino a pochi decenni addietro. Ai tempi della mia università sul bus c'era un sacco di studenti, qualche massaia, molti anziani che viaggiavano quasi gratis e in qualche città, come Bologna in certe fascie orarie, proprio gratis del tutto.
Il tempo si passava chiacchierando, praticamente sempre in piedi negli orari canonici, cedendo il posto alle signore e agli anziani nella fortunata combinazione di trovarsi inopinatamente un posto a sedere.
La minigonna era la novità di quegli anni e disvelava misteri inaspettati sino a pochi anni prima.
La comparsa della minigonna è stata contemporanea alla scomparsa del bigliettaio, ma sui filobus per un paio d'anni era rimasto il suo scranno a fianco della porta posteriore.
I primi tempi ci mettevamo a turno sullo sgabello del bigliettaio e non era infrequente che qualche anziano automaticamente ci mostrasse l'abbonamento passandoci davanti.
Ora il popolo del tram e soprattutto del metro è molto più eterogeneo.
La globalizzazione e i flussi migratori hanno trasformato i mezzi di trasporto pubblici in uno spettacolo sociologico eterogeneo.
Oltre a proletari, sfaccendati, massaie, studenti e anziani, anche il ceto medio e qualche professionista hanno deciso di essere della partita.
Il metro è uno dei luoghi più utilizzati per l'ascolto di musica in cuffia. Da quando è stato cablato il campo per i cellulari anche la composizione di sms ha trovato nei sotterranei di Milano terreno fertile.
E' pure vero che con un Iphone e qualche altra imitazione si può fare quasi tutto, salvo il caffè.
Gli extra-comunitari preferiscono la comunicazione verbale al cellulare, generalmente a volume importante per superare lo sferragliar di convogli e il chiacchiericcio di fondo.
Signore e signorine, soprattutto se impiegate nel terziario, leggono imperturbabili anche volumi rispettabili con grande compunzione.
Quasi tutta l'attività del viaggiatore di mezzo pubblico è finalizzata a isolarsi e ceare una solida, ancorché virtuale, barriera con i compagni di viaggio.
Nessuna meraviglia che nessuno ceda più il posto a donne gravide o ad anziani, anzi, i posti a sedere vengono spesso occupati da bambini vivacissimi lasciati allo stato di nativi.
Anche le tariffe sono cambiate; pressoché gratuitamente, ma solo in superficie, viaggiano ormai solo i Portoghesi, un'etnia presente a Milano in percentuale impensabile sino a qualche anno fa.
09 aprile 2012
Galilui Galilei
Renzo lascia, ahimè - Gli avevano comperato il diploma, chè da solo non era riuscito neppure a intuire che se lo sarebbe potuto comperare, ovviamente con i soldi dei contribuenti, visto che guadagnava il triplo di un primario dopo trentacinque anni di laurea.
Ma dice il papà che «erano due mesi che Renzo diceva che era stufo di stare in Regione».
Ma quale trota, questo è un'oloturia o cetriolo di mare! Bobo Craxi in confronto è un genio (incompreso).
Non è una novità: l'avevo già scritto in tempi non sospetti, per chi ha buona memoria.
Riflessioni di un giorno atipico come pasquetta...
Cielo sereno a Gravedona; la pressione è di 1006 mb, la temperatura di 10° rotondi e l'umidità relativa è al 39%. Sto meditando sulle persone a cui ho dimenticato di augurare una Pasqua serena, ma forse è un preoccupazione transitiva, nel senso che sto assumendo alcuni tratti di pensiero siciliano.
In realtà ho fatto gli auguri tramite fb, tramite blog, tramite sms, tramite cellulare quindi sono un po' da compatire, inoltre le rubriche di Ipad, di Kies, di Samsung, di Skebby, di Nokia, di Google, di Hotmail e di Yahoo non sono sincronizzate.
Mi sa che all'alba dei sessant'anni sono troppo tecnologico eppure inizio a percepire un certo disordine mentale.
Come consueto ho fatto una rapida lettura dei quotidiani online e credo che la mia rassegna stampa di oggi, mandata su facebook, sia abbastanza interessante.
Trascrivo il finale di un articolo di Scalfari (http://www.repubblica.it/politica/2012/04/08/news/paese_padania_wall_street-32953398/?ref=HREA-1), che pure in genere non amo, che ha l'incisività di una lezione magistrale quando l'università era una cosa seria.
Non credo affatto che Monti voglia continuare a governare dopo le elezioni del 2013, ma non credo neppure che il suo lavoro contro l'emergenza a quella data sarà compiuto. E mi stupisco anche che ci siano persone che non si rendono conto della fine di un'epoca che stiamo vivendo.
La globalizzazione non è un incidente di percorso. I suoi aspetti negativi (e ce ne sono) possono essere evitati o almeno contenuti solo avendone capito bene la natura. La sua intima essenza è quella dei vasi comunicanti. Questa legge fisica ed anche economica operava anche all'epoca del "gold standard" ma con modalità e tecnologie completamente diversi.
La globalizzazione non è un incidente di percorso. I suoi aspetti negativi (e ce ne sono) possono essere evitati o almeno contenuti solo avendone capito bene la natura. La sua intima essenza è quella dei vasi comunicanti. Questa legge fisica ed anche economica operava anche all'epoca del "gold standard" ma con modalità e tecnologie completamente diversi.
Adesso è una realtà e significa: libertà di movimento di merci, capitali, persone e tendenza a pareggiare i dislivelli. Sicché i redditi dei Paesi di antica opulenza dovranno cedere una parte del loro benessere ai paesi di antica povertà. Con tutte le implicazioni sociali (e fiscali) che ciò comporta poiché il sistema dei vasi comunicanti vale - deve valere - anche all'interno dei Paesi di antica opulenza dove il principio delle pari opportunità per i ricchi e per i poveri deve essere realizzato con la massima energia e tempestività.
Ci vorranno due o tre generazioni per risolvere questi problemi, ma i primi passi debbono essere compiuti da subito e debbono coinvolgere tutte le parti sociali. Lo sappia il ministro Fornero ma lo sappia anche Susanna Camusso; Bersani lo sa e Casini pure, ma lo sappia anche Alfano e i suoi amici non tanto amici.
Bossi queste cose non le ha mai sapute, anzi ha fatto di tutto per impedirle e in parte c'è anche riuscito preparando all'Italia un destino di provincia. Ora sappiamo che preparava anche un destino di bordello, così il verso dantesco risulterà completo. Berlusconi, ovviamente, solidarizza con lui, ma forse per limitare le perdite proprie. (Eugenio Scalfari).
Ci vorranno due o tre generazioni per risolvere questi problemi, ma i primi passi debbono essere compiuti da subito e debbono coinvolgere tutte le parti sociali. Lo sappia il ministro Fornero ma lo sappia anche Susanna Camusso; Bersani lo sa e Casini pure, ma lo sappia anche Alfano e i suoi amici non tanto amici.
Bossi queste cose non le ha mai sapute, anzi ha fatto di tutto per impedirle e in parte c'è anche riuscito preparando all'Italia un destino di provincia. Ora sappiamo che preparava anche un destino di bordello, così il verso dantesco risulterà completo. Berlusconi, ovviamente, solidarizza con lui, ma forse per limitare le perdite proprie. (Eugenio Scalfari).
08 aprile 2012
Pasqua!
Peglio - Panorama da S. Eusebio |
Quasi tutti i figli saranno a Gravedona oggi. Estirpata la gramigna, dopo vent'anni non mi vergogno più di essere nato in Lombardia. Se proprio avessi dovuto scegliere una regione non c'è alcun dubbio: Lucania, oppure Corsica! Siamo Italiani ed Europei; auguri a tutti.
07 aprile 2012
Il grande match - Automobile contro Bicicletta
Premetto di amare l'automobile. Possiedo un'automobile molto utile, una Doblò, con cui trasporto cani e biciclette, e una Mercedes Benz SLK 200 Kompressor, una delle automobili più belle da vedere sulle nostre strade.
Però amo molto di più la bicicletta, un mezzo che su cui ho imparato a viaggiare a 4 anni, e che rimane il simbolo della mia libertà anche oggi che di anni ne conto sessanta.
Posso dire di aver fatto i più bei viaggi della mia vita in bicicletta. Un mondo senza automobili sarebbe molto triste, come nei vecchi paesi comunisti, mentre un mondo senza bicicletta sarebbe alienante.
Ora si fa della polemica per la decisione di consentire il doppio senso di circolazione sulla strade a senso unico delle nostre città.
Da questa polemica è nata l'idea di un match ideale Bicicletta contro Automobile.
E' un gioco a cui tutti i seguaci del mio blog, e dei miei account di facebook e di twitter, possono partecipare e che potrebbe riservare delle sorprese sorprendenti.
Più usi la bicicletta e più migliora il tuo fisico; più usi l'automobile e più diventi sedentario.
1 punto a favore della bicicletta.
Se hai una bella automobile rischi che te la rubino e susciti invidia, se hai una bella bicicletta rischi solo che te la rubino.
1 punto a favore della bicicletta.
Una bella automobile a due posti non ha i sedili reclinabili e vai in bianco con la tua ragazza, un tandem non ha i sedili reclinabili e vai in bianco con la tua ragazza.
Match in pareggio.
Su una bella automobile a due posti sale volentieri anche la donna d'altri, su un tandem è molto difficile che salga anche la tua donna.
1 punto a favore dell'automobile.
Quando piove in automobile stai asciutto; quando piove in bicicletta ti bagni.
1 punto a favore dell'automobile.
Quando c'è il sole la bicicletta ti dà un grande senso di libertà, in automobile potresti soffrire di calustrofobia e se non hai l'aria condizionata potrebbe trasformarsi in un bagno turco puzzolente.
1 punto a favore della bicicletta.
Con una mountain bike puoi salire in montagna ma giri anche in città; con un SUV puoi salire sui marciapiedi ma in montagna inquini l'ambiente (per usare un eufemismo...).
1 punto a favore della bicicletta.
In automobile a un semaforo rosso guardi con diffidenza chi ti si affianca; in bicicletta in genere sorridi a chi ti si affianca (attenzione alle donne permalose, femministe, autoridotte e fuori dall'ottica del sistema: potrebbero fraintendere).
1 punto a favore della bicicletta.
Se guidi un TIR sei guardato con diffidenza e rispetto; se guidi un tandem è la stessa cosa.
Match in pareggio.
Una bella macchina sportiva spesso è guidata da un prepotente che viaggia da solo, usa le luci e le trombe e crede che la strada sia sua; una bella bicicletta da corsa spesso è guidata da un prepotente che viaggia in gruppo; non ha né il campanello né le luci e crede che la strada sia sua.
Match in pareggio – i coglioni sono sempre in coppia.
Per ora vince la bicicletta.
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