Si avvicina
il referendum.
Le modifiche
alla costituzione sono un argomento a sé stante, che non interessa praticamente
a nessuno.
In realtà il
referendum è pro- o contro- Renzi.
Non voglio
schierarmi. Da una parte Renzi, anzi, Renzie, come lo chiamano gli avversari.
Dall’altra quelli
che invidiano, motteggiano e protestano.
Naturalmente
per il SI stanno i conservatori, quelli che vorrebbero cambiare la
Costituzione, ma vorrebbero mantenere il potere.
Dall’altra
ci sta il NO, quelli che vorrebbero cambiare tutto, tranne la Costituzione, che
strano...
Gli ex
sessantottini, che avevano bruciato il tricolore per sostituirlo con il rutilante
vessillo a falce e martello, sono ancora e coerentemente per il SI.
Quelli che
vorrebbero rovesciare tutta l’Italia e l’euro, quelli che sostenevano Stamina e
oggi sostengono l’obiezione vaccinale, quelli che rimpiangono falce e martello,
quelli ora sono sorprendentemente per il NO.
Alfano, che
tutto può essere fuorchè un progressista, voterà SI; Bersani, che tutto può
essere fuorchè di destra, voterà per il NO.
Forse
converrebbe cambiare l’inno nazionale; invece dell’obsoleta retorica di Mameli,
suonerebbe meglio la cavatina del Barbiere di Siviglia: Figaro qui, Figaro là.
Rossini non
sapeva che sarebbe assurto ad autore dell’inno nazionale della Repubblica delle
Banane.
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