Il vecchio camminava, come al solito un po’ curvo e un po’ gobbo, per abitudine inveterata e anche un po’ per pigrizia.
Camminava nel tardo pomeriggio per mantenersi un po’ in forma e un po’ perché camminare da solo era uno dei
pochi momenti in cui si sentiva allentare la tensione di questi tempi di pandemia,
Li vide da un centinaio di metri; quattro o cinque ragazzi appoggiati al muro della strettoia.
Non poteva evitare di passarci davanti e percepì un vago disagio impadronirsi di lui; l’avrebbero guardato con ironia, degnazione e sarcasmo. Forse compassione.
Fino a qualche anno prima non aveva paura di passare davanti a sconosciuti, sentiva ancora vigore nei muscoli e avrebbe saputo difendersi, ma il tempo era trascorso.
In paese era abbastanza conosciuto, ma non dai giovani.
Avvicinandosi si scostarono sorridendo.
Avevano la mascherina indossata correttamente mentre il vecchio se l’era tolta per respirare meglio l’aria del lago.
Passando davanti a loro bofonchiò un saluto e si complimentò per la loro buona educazione.
E uno rispose “siamo bravi ragazzi; ce ne sono ancora” e gli augurarono buona serata.
Il vecchio rientrò a casa rincuorato, vergognandosi un po’ di aver pensato male e un po’ di aver dimenticato la mascherina in tasca.
Immagini catturate con lo scanner, con la fotocamera, con la sonda dell'ecografo, con il pensiero. Immagini che quasi sempre sono frutto della casualità e dell'intuizione.
05 giugno 2021
Un po'
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