Immagini catturate con lo scanner, con la fotocamera, con la sonda dell'ecografo, con il pensiero. Immagini che quasi sempre sono frutto della casualità e dell'intuizione.
07 luglio 2009
Da Oberndorf alla periferia di Tubingen
Seconda tappa, tormentata. Non so come si potrebbe chiamare questo nostro giro che tocca alcune delle più grandi città universitarie della Germania del sud.
Sicuramente resterà nel nostro ricordo come il viaggio dei saliscendi.
La pista ciclabile è ben tenuta e ben segnalata, ma chi si illudesse di percorrere l’alzaia di un fiume deve ricredersi. Il percorso divaga a poca o tanta distanza dal Neckar ma in un continuo salire e scendere per poggi, boschi e collinette.
E il fiume? In questi giorni, in cui di notte diluvia, ma fortunatamente di giorno è variabile, il Neckar scorre limaccioso e minaccioso trasportando a valle tronchi, rami divelti e tracimando nei prati quando gli argini sono bassi.
Partenza abbastanza presto ma con sosta precoce in un centro commerciale: mi mancano le camere d’aria di scorta, le bombolette per gonfiarle in caso di necessità e alcuni ferri di scorta. Naturalmente troviamo solo l’acqua e i pomodori che ci serviranno da carburante.
Partiamo sperando di non forare. Il tempo è interlocutorio ma non piove.
Nell’alternarsi di nuvole, nuvoloni, minaccia di pioggia, gocce minacciose e sprazzi di sereno attraversiamo due incantevoli cittabine: Horb an Neckar e Rottenburg am Neckar.
In quest’ultima visitiamo rapidamente il duomo gotico di S. Martino e la chiesa abbaziale, altrettanto gotica, di S. Maurizio. Riesco a scattare qualche foto interessante, ma la mancanza del fido Photoshop sul netbook mi suggerisce di metterle on line al mio rientro.
La giornata si conclude alla Gasthof Leuwen di Hirschau, alla periferia di Tubingen.
Gli ultimi chilometri sono stati noiosi a causa delo sgonfiamento graduale ma inesorabile del pneumatico posteriore di Laura.
Alla Gasthof Leuwen sono rimaste solo camere senza bagno, ma dimentichiamo la disavventura di fronte al rumpsteak monumentale che ricorda felicemente una fiorentina ai ferri. In pratica veniamo messi all’ingrasso da un oste monumentale che è certo del nostro appetito dopo 60 km di saliscendi. Non possiamo dargli torto, ma siamo certi di aver demeritato nella sua reputazione nel momento in cui non siamo riusciti a concludere la cena come lui avrebbe voluto.
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3 commenti:
Ciao cari Paolo e Laura, questo blog è veramente interessante, sia perchè mi consente di mantenere il contatto con voi, sia perchè mi fa conoscere sempre cose nuove.
Apprendo con molto piacere che siete in vacanza in bici dopo tanto tempo, ma come sempre prendete un pò di pioggia.
Che dire buon divertimento, ci vediamo al vostro ritorno, verrò su a trovarvi.
.......buona pedalata, giusy
vacanza sicuramente interessante, forse poco riposante...
Per la cucina però stia tranquillo: il nonno falegname è stato avvertito, non appena vediamo dal vostro diario di viaggio che siete tornati a casa ci mettiamo in contatto!
Intanto buon proseguimento a lei e signora Laura.
Liliana
Complimenti!
60 km mi fan pensare ad un piccolo tour de France...anch'io vi seguo con affetto!
Baci
Franca
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