28 luglio 2011

Re Carlo V a Catania

Sfilando per Via Plebisicito, sempre molto lentamente perché a Catania il traffico è così, poco prima, o poco dopo, dipende dalla direzione, di arrivare al Pronto Soccorso Pediatrico del “Vittorio” si incontrano alcuni locali davanti ai quali fumiga e sfrigola tutto il giorno un braciere.
Ho scelto il locale di “Melo”.
Carmelo ha la passione per gli occhiali da sole, alcuni veramente singolari con cui si pavoneggia; inoltre dirige una piccola corte dei miracoli che cucina senza sosta bistecche di cavallo, salsicce, polpette, ma anche costate, e fiorentine di carne equina.
L’ambiente di Melo è la felice evoluzione dello “street food” della Catania più vera.
Ci si può sedere ai tavoli all’aperto, ma il locale climatizzato già dal mese di maggio invita ad entrare.
Il bancone in fondo tenta con succulenti antipasti, ma questo è il posto dove assaggiare la carne grigliata al momento.
La clientela è la più eterogenea: lavoratori di braccio e impiegati; fidanzatini timidi o gruppi chiassosi di studenti; qualche professionista che vuole concedersi una pausa genuina.
Io sono affezionato al classico panino con la bistecca di cavallo, ma il piatto di polpette è superbo nella sua semplicità.
Se c’è tempo alcune bottiglie di birra artigianale nel frigorifero sono un simpatico valore aggiunto, così come la simpatia sbrigativa di chi serve.
Un altro valore aggiunto, che non si menziona mai delle trattorie, è il bagno immacolato: un biglietto da visita di tutto rispetto.
Dall’ultima volta mi sono preso l’abitudine di portarmi via un panino incartato che poi sbocconcello in aeroporto, in attesa del volo per Milano, guardando con sufficienza i comuni mortali che si accalcano per avere un tramezzino plastificato a caro prezzo nei bar globalizzati di Fontanarossa.

Voto: rapporto qualità/prezzo 10.

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi fai venir voglia di tornare in Sicilia, magari dopo l'estate e dopo aver smaltito qualche "etto" inopportuno!
ciao
Franca