22 febbraio 2013

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Alla vigilia delle elezioni mi permetto una riflessione e mi permetto addirittura di proporla.
Alle Regionali voterò Umberto Ambrosoli, non è un mistero, e non ho nessun dubbio. Faccio il medico da oltre trent’anni e Ambrosoli è l’unico che ha promeso di facilitare questi miei ultimi anni di lavoro.
Ritarderò di un giorno la mia partenza per una breve vacanza in Germania per un atto dovuto.
Lavorare nella Sanità della Lombardia e diventare primario senza essere lottizzato è stata la mia più grande soddisfazione, quindi do il mio appoggio a un uomo che ha deciso di mettere finalmente fine alla vergogna delle spartizioni.
Di Berlusconi, Maroni e Formigoni non vale la pena di parlare; se vincessero questi cialtroni credo che mi trasferirei definitivamente dalla Lombardia; ho un’età che mi permetterebbe di facilitarmi la pensione, a Dio piacendo.
Grillo non mi fa alcuna paura; non sono mai stato lottizzato, sono incensurato, e alla fine potrebbe solo rompermi le scatole con la sua incompetenza e i timpani con i suoi slogan. Non credo che gli interessi la Sanità, o sappia cos’è, e comunque non potrebbe mai fare peggio di ora.
La puzza del voto di protesta, come vent’anni fa la Lega non mi infastidisce più di tanto; negli ospedali di cattivi odori ce n’è sempre stati tanti.
Per quanto riguarda la Lega ho avuto almeno la soddisfazione di vederli cadere nel fango, esattamente come avevo scritto nel 1990.

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