21 settembre 2014

Morbegno - Gravedona - Nemours



In coda al S. Gottardo
E' il primo dei tre giorni che ci serviranno per arrivare a Dublino.
Cristiano ha iniziato questa sua nuova avventura professionale da qualche mese ed è tornato per portare la vecchia Golf rossa a concludere onorevolmente la sua carriera in Irlanda.
Così partiamo da Morbegno e Gravedona per questo viaggio in Europa con sapore d'altri tempi.
Da anni non trascorrevo così tanto tempo con mio figlio, ma sembra tutto naturale, anche se da anni viviamo la nostra vita.
Una delle eredità avute dai miei genitori è la consuetudine a lasciare grande autonomia ai figli.
Fino a Basilea il viaggio è monotono.
Queste strade le ho battute per tante volte che oramai mi colpiscono solo gli imprevisti.
E gli imprevisti sono due code infernali.
La prima è all'imbocco del tunnel del S. Gottardo e non ci possiamo fare nulla, imbottigliati sull'autostrada.
La seconda è all'ingresso di Basilea, ma mi ci ribello. Ricordo abbastanza i luoghi per avventurarmi fuori dall'autostrada lasciando in coda nel lungo tunnel che porta sul Reno il popolo tedesco che ritorna dal Bel Paese.
Imbocchiamo decisi l'autostrada francese che ci porterà a Parigi e a Cherbourg dove domani sera ci aspetta il traghetto.
La povera Golf è stipata quasi all'inverosimile e ci sentiamo un po' emigranti.
Autogrill svizzero
La cosa non sfugge a un'ineffabile pattuglia della polizia francese che ci insegue a sirene spiegate poco dopo Mulhouse e ci invita, peraltro cortesemente, ad accostare in un'area di sosta, dove ci aspettano altri poliziotti.
Il dubbio che siamo strani trafficanti li porta a perquisire tutti i nostri bagagli, stivati con cura.
Ovviamente non trovano nulla di sospetto.
Intrattengo amabilmente il capo della pattuglia con il mio francese scolastico e miracolosamente ci aiutano a ricaricare l'auto come e meglio di prima.
Non abbiamo perso molto tempo, però fra code e perquisizioni dobbiamo ridimensionare la nostra mèta.
Poi ci lanciamo sull' autostrada che chiamano, “du soleil” (del sole), e il solo in effetti si abbassa inesorabile sull'orizzonte a occidente e ci abbaglia a tratti.
Fortunatamente forse per abituarci al clima irlandese le nuvole francesi ogni due ore ci regalano un acquazzone.
Arriva la notte e attraversiamo una regione coperta da boschi, e pascoli. Rare luci in lontananza occhieggiano ogni 3 o 4 chilometri.
Mi chiedo chi terrà così pulita e coltivata questa distesa coltivata e deserta.
Alice, l'alce che ci accompagna...
Tutto sembra rimasto come quando l'attraversavo all'inizio degli anni '70, con la fidata e mitica Autobianchi A112 alla scoperta di Parigi.
Ci fermiamo a Nemours, poco lontano da Fontainebleu, nella regione parigina, dopo più di 800 km.
Sono già le 22 e temo che non troveremo molto per cena.
La cittadina è semideserta nonostante sia sabato sera.
Provincia francese profonda.
Rimediamo un ristorante ancora affollato ma ci cacciano senza neppure un sorriso di circostanza.
Meditiamo su una pizzeria polverosa e un kebab deserto, poi troviamo un altro Kebab rumoroso, ancora affollato da giovani per lo meno alternativi.
Cristiano mi rassicura e in effetti con una tale guardia del corpo entriamo spavaldi. Tutto sommato si mangia un buon kebab, certificato alal, ma gestito da Francesi e infatti c'è anche la birra insperata.
11.50 euro in due? Tariffa popolare per una cena meritata!
Ripieghiamo sull'Ibis Hotel, che TripAdvisors classifica primo di 5, ma la camera, a parte i due letti, assomiglia alla cella di un convento cluniacense, non fosse per il prezzo non particolarmente popolare.
Pazienza. Per Cherbourg mancano solo 400 chilometri.

1 commento:

la moni ha detto...

Buon viaggio a tutti e due e che lanuova avventura di Cristiano sia al aspettativa Dei suoi sogni :)