Buon Natale, facile dirlo e scriverlo. Questa Festa degli
Affetti cade a fine di un anno ed è inesorabile che sia tempo di bilanci.
Spesso faccio progetti, pensando e sperando di avere ancora
tanto tempo davanti, ma nessuno sa quando in nostro tempo scadrà e forse dopo,
ma tanto dopo, rivivremo in un ricordo sbiadito in cui appariremo migliori di
quanto non ci sembri oggi.
Ho ricevuto regali e regali, alcuni neppure meritati, alcuni
inattesi.
Il regalo più importante è quello di una bambina siciliana, Maria
Concetta.
L’avevo conosciuta di due mesi. Gravissima. La mia ecografia
aveva innescato una cascata di altri accertamenti.
Poi non l’avevo più rivista. Il caso era stato interessante,
ne avevamo fatto una pubblicazione e l’immagine ecografica di quel torace aveva
girato l’ Italia con i miei corsi di ecografia.
Ancor oggi un’immagine è esposta nel corridoio della nostra
pediatria a ricordare la partecipazione a un congresso lontano.
Due anni dopo.
Attraverso una collega scopro che i genitori di Maria
Concetta vorrebbero rivedermi e farmi rivedere la bambina.
Allora è viva!
Da allora Maria Concetta è un appuntamento fisso quando
scendo a Catania. Un ‘ecografia, una visita, un regalo ogni volta per me. Il
gel dell’ecografo è ribattezzato “cremina” e forse anche il mio ecografo ha
avuto un nome.
E’ una bimba splendida, è nata una complicità e un’amicizia.
Certo, la malattia rimane, non è di quelle semplici né facili.
E da pochi giorni qui sul Lago è arrivato un suo cesto di
specialità siciliane, che apriremo solo a Natale, e non prima.
Ma c’è un biglietto che Maria Concetta ha dettato alla sua
mamma: “Caro mio dottore di cremina, ti mando questo cesto per dirti grazie per
l’amore, l’affetto e l’interesse che hai per me.
Di te non ho paura e sono contenta quando devo venire da te.”
Questo biglietto ripaga di 40 anni di lavoro, non sempre
facile, a volte ripido e arido come l’ultimo tratto della salita all’Etna, a
volte contrastato da invidie e rancori, ma finalmente stemperato da questo
amore per tutti i mei bimbi “difficili”, alcuni solari come Maddalena, alcuni tranquilli
come Edoardo, alcuni agitati come Simone, e altri, da Mauro ai due Andrea, dai
due Nicola a Massimilano, da Amela a Silvia e da tutti quelli a cui ho tenuto
la mano prima che salissero nella Luce di cui oggi celebriamo la discesa fra di
noi.
Non mi interessa quanto sarà ancora il mio tempo; finalmente
Buon Natale!