29 gennaio 2024

Cabo de Gata

 

Dopo un serie infinita di spiagge commerciali quant’altre mai decidiamo di saltare a piè pari la costa, saltare Alicante e puntare su Almerìa attraverso l’autostrada; non è propriamente una filosofia da viaggiatori curiosi ma non ne posso più di distese di villette a schiera a condominii.

Chiesa della Almadraba de Monteleva
Dopo aver faticosamente riempito le bombole di gas con attacco italiano in uno dei rarissimi distributori di GPL eccoci arrivare a Cabo de Gata.

Il parco naturale di Cabo de Gata e Nijar è una zona desertica, una delle poche in Europa e certamente la più importante.

Credo si accettabile passarci solo nei mesi invernali per il clima torrido e secco.

Il faro di Cabo de Gata
Le mie condizioni fisiche non mi consentono di camminare come vorrei, lasciamo il camper a  e devo limitarmi a un breve tratto di costa in bicicletta, a fianco delle saline dopo aver lasciato il camper alla chiesa della Almadraba de Monteleva, luogo singolare poco prima del paese di Almadraba.

Poi arriviamo fino al faro, uno dei luoghi più suggestivi e solitari del Mediterraneo.

Il clima caldo e secco ha attirato molte famiglie provenienti dal Marocco e infatti l’area di sosta dei camper a Pujaire e i piccoli ristoranti lì attorno sono tutti gestiti da Marocchini molto gentili.

In questo posto dal paesaggio vagamente lunare bisognerà tornare in buone condizioni fisiche e rivisitarlo con calma.

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