Ne approfitto per visitare il Museo Nazionale a palazzo Lanfranchi.
Ci trovo alcune cose pregevoli del 13° e 14° secolo sia dipinte sia scolpite in pietra calcarea e tavole e tele più recenti , che non amo particolarmente.
Alla Libreria dell’Arco trovo finalmente “Un greto di ciottoli” di Costantino Dilillo.
Costantino è un melanconico meridionalista, oltre ad essere uno scrittore creativo e pessimista.
Per necessità deve fare il direttore di banca come a me tocca fare il pediatra.
Lo trovo alla terza telefonata ed è impegnato inesorabilmente.
Sabato cercherò di liberarmi presto dal congresso e ci diamo appuntamento in trattoria.
Il ritorno a Bari, sotto il diluvio, si concilia con il mio stato d’animo.
Fatta eccezione per i grossi nomi di Firenze, di Milano e di un entusiasta di Reggio Emilia, tutti gli altri mi sono sconosciuti.
Le relazioni si susseguono interessanti e avvincenti mentre osservo incuriosito il panorama, soprattutto femminile, trattandosi di ginecologia pediatrica.
Tutto sommato mi sembra un mondo un po’ chiuso su sé stesso, scollegato dal resto della Pediatria, ma è così un po’ per tutte le nicchie culturali.
Arrivo a sera stremato. Niente cena e a letto presto; per succedermi una cosa simile devo essere proprio esausto…
1 commento:
Un libro davvero coinvolgente, così ho letto anche "La settima onda".
Ciao Mery
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