Sì, e pienamente meritate per questi
tre racconti che non sempre scorrono leggeri alla lettura e aprono
continui squarci a volte poetici, a volte impietosi, sui nostri
ricordi.
Ne emergono ritratti di un secolo con
lampi della memoria che illuminano con luce improvvisa, violetta come
lampi sul mare, brandelli della storia di tante nostre famiglie.
L'emigrazione, la morale, il perbenismo
alternante, l'ipocrisia strisciante, la meschinità del quotidiano in
paese e in città, il fascismo, insomma tutto quello che ha fatto la
storia della prima metà del XX secolo, e che ne ha condizionato la
seconda fino all'inizio del XXI.
E' splendido il viaggio nella la
memoria raccontato in prima persona dalla vecchia casa.
Nell'ultimo racconto, dissonante,
ruvido come carta vetrata, c'è il quadro della depressione, del male
oscuro degli ultimi decenni, pervaso da un vento leggero di
assoluzione che aleggia sopra vincitori e vinti, sopra madre e figlia
trascinate fino all'ultimo da un vortice di incomprensione .
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