I Milanesi, si sa, sono un po' come il
prezzemolo. Si trovano un po' dappertutto e da qualche parte sono
pure arrivati per primi.
Girando per monti e valli se ne
incontrano tanti e si riconoscono a colpo d'occhio. Ce ne sono di due
tipi.
1 - Milanese tipico, il più frequente.
In genere porta pantaloni di tela, per
lo più pinocchietto o bermuda, ma non disdegna i jeans firmati
tarocchi.
Scarpe rigorosamente da tennis, in modo
da bagnarsi i piedi nell'erba anche quando non piove.
Maglietta Lacoste o Ralph Lauren
originale e felpa di pile negligentemente legata in vita.
Più raramente canottiera e maglione
negligentemente legato in vita, quello non manca mai.
Cappellino di tela tipo pentolino
rovesciato.
Zainetto ridicolo e penzoloni con
dentro il siero antivipera per garantirsi una morte rapida da shock
anafilattico.
Il tocco finale è un bastone piuttosto
lungo ostentato come il pastorale ambrosiano o impugnato come il
bordone di un pellegrino.
2 - Milanese evoluto; è il Milanese
tipico dopo qualche anno di villeggiatura sempre nello stesso posto.
Pantaloni tecnici o di velluto a coste
acquistati al Decathlon di Carate Brianza.
Scarpe alte da roccia con suola
carrarmato Vibram.
Camicia scozzese di flanella a maniche
lunghe anche sotto il solleone.
Occhiali Ray Ban.
Cappellino da baseball.
Ipod touch con cuffie stereofoniche
griffate.
Zaino tecnico rosso Ferrari marca
Ferrino da 50 litri con 458 tasche, picozza corta che spunta
sapientemente, rumore di moschettoni, chiodi da roccia e da ghiaccio
e 15 metri di corda da roccia legata all'esterno.
Dentro c'è anche il siero antivipera
per garantirsi una morte rapida da shock anafilattico.
Il tocco finale è un bastone piuttosto
lungo ostentato come il pastorale ambrosiano o impugnato come il
bordone di un pellegrino.
In genere si incontrano entro e non
oltre un chilometro dal paese.
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