Il vecchio cercava di riordinare
i referti delle ecografie, brontolando sommesso. Il computer era lento, la
connessione zoppicante, i colleghi più giovani scrivevano sempre di fretta.
Lombardia Informatica ribadiva a intervalli regolari che non supportava quel browser
obsoleto.
Ci pensò l’infermiera a interrompere le litanìe annunciando sommessamente che dal pronto soccorso sarebbe salito un lattante che era caduto con il girello.
L’ambulanza era appena appena entrata in camera calda, ansimante di sirena e pneumatici roventi, dardeggiando lampi celesti come un albero di natale fuori stagione.
L’infermiera parlava a mezza voce perché era spagnola e anche perché il vecchio sapeva rispondere bruscamente quando lo si distoglieva bruscamente dalle sue manìe.
- Col girello è caduto? – Poi uscì in corridoio incontro alla giovane coppia che incedeva in corridoio con in braccio un bambino cicciottello, tutto sommato tranquillo, nonostante una bella tumefazione ecchimotica sopra la tempia sinistra.
Ci pensò l’infermiera a interrompere le litanìe annunciando sommessamente che dal pronto soccorso sarebbe salito un lattante che era caduto con il girello.
L’ambulanza era appena appena entrata in camera calda, ansimante di sirena e pneumatici roventi, dardeggiando lampi celesti come un albero di natale fuori stagione.
L’infermiera parlava a mezza voce perché era spagnola e anche perché il vecchio sapeva rispondere bruscamente quando lo si distoglieva bruscamente dalle sue manìe.
- Col girello è caduto? – Poi uscì in corridoio incontro alla giovane coppia che incedeva in corridoio con in braccio un bambino cicciottello, tutto sommato tranquillo, nonostante una bella tumefazione ecchimotica sopra la tempia sinistra.
- Sì, la sorellina è scesa
incontro al papà e lui mi è scappato e ha infilato le scale, ma il papà l’ha
preso al volo per fortuna.
- Sì, per fortuna l’ho preso – confermò il padre, un po’ impacciato – se no andava giù fino in fondo alle scale.
- Sì, per fortuna l’ho preso – confermò il padre, un po’ impacciato – se no andava giù fino in fondo alle scale.
I vecchio pensò sarcastico a
Monsieur De la Palisse. Non si poteva opporre nessuna obiezione: se il papà non
l’avesse preso sarebbe rotolato per le scale. L’inesorabile accelerazione di
gravità non usava fare eccezioni.
Ma il vecchio era curioso e
chiese – Ma dove cazzo l’avete preso un girello nel 2017? Non dovrebbero
neppure più essere in vendita… vabbè che
siamo in Italia; comunque lo spogli che lo visitiamo – e scomparve per il
corridoio alla ricerca di un fonendoscopio che non trovava nelle ampie tasche
del camice.
Quando ritornò i genitori non
fecero a tempo a nascondere un vasetto in cui avevano intinto il succhiotto,
poi infilato a forza in bocca al piccolo.
- Cos’è ‘sta roba? – ruggì il
vecchio.
- Miele, per non farlo piangere.
- Non mi sembra che voglia
piangere – rispose il vecchio, e pensò che forse l’omino Michelin era nato
così, e comunque sempre meglio di quelle mamme che si infilano il ciucio in
bocca prima di darlo al figlio e comunque che né i suoi figli né i suoi nipoti
avevano mai chiesto il ciucio e quindi nessuno si era mai sognato di darlo
loro.
Fortunatamente il piccolo,
tumefazione parieto-temporale a parte, non sembrava avere proprio nulla e il
vecchio decise per qualche ora di osservazione, più che altro per tornare ai
suoi referti e ad altri due bambini saliti dal pronto soccorso.
- Il lattante usa la bocca anche
come organo di tatto, per esplorare e saggiare il mondo che lo circonda. Se gli
date il ciucio – tentò di spiegare il vecchio – gli togliete parte della
capacità e della felicità di scoprire…
-
Allora ci tiene in osservazione?
- Arguì la mamma, e il papà imbarazzato assentì gravemente, occhi bassi, guardando
con aria perplessa la valigia che si erano portati da casa, a scanso di
sorprese.
Il vecchio borbottò fra sè e sè che era andata bene; c'erano anche i cretini aggressivi.
Il vecchio borbottò fra sè e sè che era andata bene; c'erano anche i cretini aggressivi.