08 luglio 2017

Apologia del SUV

Sofia si sistemò comoda sulla poltroncina di plastica del bar Stop & Go. Controllò la scollatura prima che arrivasse Ramon.
-      Il solito? – chiese quest’ultimo, indispettito.
-     Porta anche un cappuccino per Sofsof – rispose Sofia. E aggiunse - ma un cuscino per queste sedie del cazzo? –
Ramon non raccolse, in fondo era una buona cliente, anche se con una lingua che tagliava come una sega a bindella.
-       Ecco la nostra no-vax – esordì da qualche metro di distanza Sofsof – anzi no, adesso si dice free-vax; ma perché ce l’avete solo con i vaccini e non con i fermenti lattici?  – proseguì – in fondo un farmaco fatto con  cacca di vacca dovrebbe avere molti più effetti collaterali… -
Sofia iniziò a gonfiare le gote, ma Sofsof la prevenne
-       Cambiamo argomento, dai, che non mi piace prendere bicarbonato fin dal mattino; che poi parlate di autismo e non distinguete un bambino viziato da uno disubbidiente! –
-       Sì, cambiamo, – convenne Sofia – che oggi Luciano porta fuori Loris tutta mattina in passeggino. –
-      Se c’è una cosa che mi fa ridere sono i papà che vogliono fare le mamme, anzi i mammi, – disse Sofsof assaggiando il cappuccino – buono il cappuccino, Ramon! A parte i cuscini che mancano su queste sedie del piffero. –
Ramon si consolò meditando la differenza fra un pene e un piffero, indubitabilmente anche quello un simbolo fallico; la signora Sofsof aveva detto la stessa cosa dell’altra, ma con una nuance d’eleganza vagamente attizzante.
-      Perché – petulò Sofia – sarebbe ora che i papà si spupazzassero i figli del loro seme! –
-   Ma non è spingendo un passeggino con aria ispirata e una faccia da pirla sempreverde che diventerebbe un vero padre. –
-      Beh, comunque fa comodo – confermò Sofia accendendo la seconda – per una volta che gli viene l’ispirazione… -
-    Se fossero bravi papà potrebbero iniziare a insegnargli a stare a tavola, ai figli del loro seme presunto! Domenica al mare c’era un bimbo che mangiava come un cane e il padre, che mangiava come un porco, si compiaceva. –
-       E la mamma? –
-    Ma no, in genere noi donne, anche se siamo di umili origini, sappiamo essere corrette, se non eleganti; come al volante – Proseguì Sofsof meditando se prendere anche una brioche con nutella.
-     Su questo ti devo dare ragione – confermò Sofia – al volante non ci sono storie, guidiamo molto meglio e non facciamo brutti segni con le mani. –
-      Il parcheggio, però… tu quel SUV lo butti sempre dove ti capita! –
-    Prova “te” a guidare quel coso, e poi Luciano l’ha preso solo per scaricare le tasse; quando lo rivende gli danno meno della metà dei quattrini che ha speso. -
-    Infatti li vendono per quello; cosa te ne fai di un SUV alto tre spanne da terra? Per salire sui marciapiedi come i Milanesi? Che poi quando vanno in montagna sembra che non abbiano mai visto un tornante; adesso per fortuna hanno il cambio automatico e non gli muore il motore. -

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