07 maggio 2020

Ogni giorno leggiamo idiozie.


Questa pandemia ha slatentizzato milioni di menti malate.
La cosa sconvolgente, che sarebbe esilarante in tempi normali, è la facilità con la quale persone fino all’altro ieri sagge e assennate bevono qualsiasi fandonia.
Eppure basterebbero alcune regole per dirimere e distinguere i testi scientifici da quelli inventati da sedicenti scienziati.

1 – Il condizionale – Qualunque vero esperto quando enuncia il suo pensiero usa il condizionale perché la nostra conoscenza non è finita e quindi potrebbe cambiare in ogni momento. Le affermazioni sicure provengono con ragionevole certezza da millantatori.
2 – I superlativi – Un vero esperto non ha bisogno di essere un super-esperto, di scrivere super-perizie o diffondere notizie strabilianti. Quando si incontra una teoria presentata come “nuovissima” o “recentissima” è abbastanza facile che si tratti della scoperta dell’acqua calda, o di un inconsueto metodo per riscaldarla.
3 – Il tipo di pubblicazione – Le scoperte più recenti, le ipotesi più innovative e le sperimentazioni più serie vengono pubblicate su riviste scientifiche e indicizzate. Facebook viene utilizzato solitamente per far conoscere in anteprima solo l’invenzione della macchina per tagliare il burro.
4 – L’italiano – Lo scienziato di solito è un umanista e conosce la lingua italiana e magari anche quella inglese; non è raro trovare qualcuno che ricordi il latino, parli francese o citi il greco. Chi scrive in italiese, medichese o politichese in buona sostanza è da considerare poco credibile.
5 – Il titolo di studio – Un medico serio non ha bisogno di far precedere il cognome dal titolo Dr., Dott. o Prof. Chi è costretto a vantare un titolo di studio in linea di massima non si sente sicuro di esserselo guadagnato. Inoltre si espone al rischio che qualcuno vada a controllarne la veridicità sugli albi degli ordini professionali rimediando magari qualche figura da pirla. I parcheggiatori abusivi a Catania chiamano dottore chiunque guidi un suv; con raffinata ironia.

Applicando queste semplici regole dovrebbe essere abbastanza semplice intercettare al 90% le bufale in campo scientifico.

1 commento:

dennis ha detto...

Semplice eppur veritiera