27 giugno 2011

Emanuele

Dal ritorno da Istanbul si sono succeduti giorni convulsi ma non del tutto spiacevoli.
Etna serale all'arrivo a Catania
Giornate piene di ecografia con qualche punta di arrabbiatura, ad esempio con una mamma inferocita che pretendeva una risonanza magnetica per confermare una diagnosi di ernia inguinale, poi via verso Catania.
Il mio grande amico Raffaele, che vive  e prospera alle pendici dell’Etna, è convinto che io debba stare un po’ a dieta.
Non ha tutti i torti, però costringermi a un’intera giornata di ecografie con un caffè e una sfogliatina salata non è una buona idea.
Fortunatamente il Mitico Arturo e la fedele caposala Sara hanno pensato di rimediare portandomi a cena a “Il Sale” un locale del centro storico dove mi ero già avvicinato a sbirciare dai vetri, senza entrare perché non è un locale da frequentare quando si soffre di solitudine, specie se interiore.
Il giorno dopo, completate le ultime ecografie al piccolo trotto, mi sono permesso qualche digressione sullo “street food” come la cipollata.
Emanuele
Il ritorno è stato un po’ angustiato dall’imbarco caotico e dalla presenza in aereo di una decina di bambini scatenati.
A me, decisamente abituato, le grida e i pianti passavano da un orecchio all’altro e ho proseguito la lettura del mio poliziesco, ma non è stato così per alcuni altri passeggeri che si sono giustamente risentiti.  
Non voglio immaginare l’adolescenza di queste piccole belve, lasciate allo stato brado come di solito si lasciano solo le capre sulle nostre montagne, ma spero che l’aggressività si ritorca su questi genitori imbecilli e impotenti.
Finalmente il giorno dopo, ristorato da troppo poche ore di sonno, mi aspettava la mattinata di presentazione di casi clinici con i Pediatri di Famiglia e con i Colleghi dell’Ospedale di Como Valduce.
Sagra di S. Giovanni - Isola Comacina
Pomeriggio piacevolissimo per la visita di Nico, lo specializzando del cuore, con il quale faremo forse un bel lavoro per un congresso vicino.
Poi finalmente ho conosciuto Emanuele, l’ultimo dei miei nipoti siciliani, figlio di Domenico e dell’indimenticabile “Dottora dei Pacchi” che ora è persa nella brianzola brughiera di Vimercate. 
A dire il vero mi dicono che Agata si sia ingelosita per la mia fotografia con Emanuele (vedi facebook), ma almeno ha iniziato la lallazione; vorrà dire che con la gelosia per il prossimo nipote inizierà a mettere qualche dente.
Il sabato si è concluso a casa di due amici, Davide e Rossella, con i fuochi della Sagra di S. Giovanni a Ossuccio, di fronte all’isola Comacina.
Dopo mezzanotte la macchina mi ha portato a casa da sola, forse conosce la strada del Lago.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...ccipicchia quanto mi viaggi!
un abbraccio
Franca

Anonimo ha detto...

congratulazioni alla "Dottora dei Pacchi" anche da parte nostra, sperando di rivederla presto sul lago.
Giuliana e Maddalena