13 agosto 2011

Ponte di ferragosto 2011 – 1


A Capodanno e a Ferragosto l’ospedale è uno dei posti più sicuri.
Sicuramente più sicuro delle strade e forse anche delle piste ciclabili. Indubitabilmente l’ospedale è meno stressante delle spiagge di Rimini, Kos, Mikonos, Giardini Naxos e Villasimius, dove i forzati delle vacanze si sforzano di divertirsi.
Ma non voglio offendere chi trascorre da anni la stessa vacanza con gli stessi vicini di ombrellone o di camper o di bungalow, adeguando il tempo disponibile e lo svago ai capricci dell’inflazione.
Ieri sera, complice il compleanno di Simone, padre della temibile Agata, ci si è trovati tutti al Birrificio di Como.
Poche auto nel cortile dell’ex setificio che ospita il birrificio e un outlet della seta. Poche ma con l’odore dei soldi; oltre ai suv anche le city cars dei ricchi, negligentemente impolverate, sfoggiano un cruscotto splendente con occhiali griffati in vista per gli intenditori.
Altra cosa sono le coupè splendenti con l’interno impolverato, impregnato di fumo, gli occhiali tarocchi e casse acustiche da discoteca, markers inconfondibili del tamarro in safari.
Poi ci sono la automobili degli svizzeri, sempre pulite dentro e fuori, anche quando piove o tira vento, con qualche lezioso peluche sparso sulla cappelliera e il bagagliaio pieno di polish, cera per la carrozzeria, pelli di daino e vetril.
Dentro il birrificio abbastanza poca gente, aria condizionata sapiente e servizio un po’ annoiato di studenti squattrinati part-time e ragazzi sudamericani con pochi sorrisi.
La birra è sempre giusta, specie la Roxanne, anche se non raggiunge quelle del Mastro Birraio di Acireale o del Birrificio di Erba, però qui sostanzialmente si mangia un po’ meglio ma soprattutto è sempre aperto nelle ore giuste.
Bene, o ora armiamoci di pazienza e affrontiamo questo week-end di ferragosto in compagnia della fida e solerte dottoressa Alessandra.

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