Il battello inbocca la gola |
Il monastero di Weltenburg |
Finora dalla sorgente ero arrivato sino a Budapest, poi i tempi e i luoghi non consentivano un viaggio sicuro e mi ero rivolto ad altri fiumi: il tranquillo Reno e il romantico Elba.
Quest'anno celebro il ritorno in sella, almeno formale, e quindi, di passaggio in Baviera, non ho resistito a un breve pellegrinaggio lungo le rive del Grande Fiume.
La discesa del Danubio da Ulm verso Ratisbona solitamente si arresta a Weltenburg.
Il Danubio si infila in una gola di alcuni chilometri sino a Kelheim e di dovrebbe aggirare l'ostacolo con una salita fra i boschi di conifere che ricoprono i versanti della gola fra uno strapiombo e l'altro.
Kelheim alla fine della gola |
Non è solo un problema di comodità, ma anche di storia. I battelli carichi di sale risalivano la corrente trainati da cavalli che percorrevano il sentiero sulla sponda destra del fiume e il battello è una buona occasione per rifare il percorso a ritroso, immaginando storie di confine.
E non era un confine da poco; qui la sponda destra era il “limes”, il confine dell'impero romano e della civiltà latina.
Sulla sponda sinistra iniziava la terra sconosciuta, da cui i flussi migratori dal nord e dall'est premevano per dilagare, per conquistare una vittoria militare e alla fine per rimanere conquistati, questa volta dalla cultura, dal corpus juris e dalle religioni che stavano al di qua.
4 commenti:
Salve dottore, complici le ferie riprendo a leggere il blog dopo 3 settimane e così non sapendo che era partito per la baviera sabato le ho rotto le scatole. Buon proseguimento. Romina
Sto studiando la ciclabile del Danubio. Spero che a Martino piaccia andare in bici: vorrei tanto affrontarla col carrellino la prossima estate. ;)
Buongiorno Chiara! Certamente a Martino piacerà andare in bicicletta; per quanto rigarda il Danubio e il suo primo viaggio direi però di partire da Ulm; il primo tratto è pieno di saliscendi, ma sprattutto di noiosi tratti sterrati. A parte questo è entusiasmante. A presto
Che posti fantastici!!e che storia interessante quella dei battelli carichi di sale...
Invidia!!
baci
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