27 novembre 2012

Vita d'ospedale - 2

Nei telefilm americani con ci si annoia mai. Nell'ospedale qualcuno muore, ma non si vede.
Quasi nessuno soffre e langue sul letto per malattie croniche, debilitanti o terminali.
Quasi tutti hanno malattie acute e violente, da cui comunque in genere escono abbastanza bene.
Tutte le camere sono luminose e profumate. I cattivi odori li lasciamo alle corsie degli ospedali italiani.
La ambulanze sono grandi, confortevoli, piene di luci lampeggianti come un abete natalizio a Berlino; hanno la sirena a fischio e la suonano anche per andare a bere quel loro caffè annacquato.
Però hanno cattivi gommisti perchè le gomme stridono ad ogni curva anche se rispettano i limiti di velocità.
I medici sono quasi tutti giovani e belli, c'è qualche primario anziano, presbite e con l'aspetto del buon nonno-che-non-capisce-un-cazzo e questa volta tutto il mondo è paese.
Tutti i medici sanno fare interventi chirurgici lunghissimi che reggono encomiabilmente bevendo solo a canna un po' d'acqua gelida, senza mangiare e senza mai fare la pipì.
Ma il valore aggiunto di questi ospedali americani sono le infermiere!
Belle, sempre truccate, non sudano, non mestruano, però ogni tanto aspettano un bebè il cui padre è un giovane medico di Marin County, mentre qua ci va bene se viene da Olgiate Molgora e la sua mamma era di Gonnosfanadiga ma ha sempre votato lega.

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