Ore quattro del mattino di un sabato di luglio sul Lago di
Como.
Il vecchio sentì il cellulare che pigolava. L’aveva lasciato
nella tasca dei pantaloni, ma quasi trent’anni di turni di notte in quattro
ospedali l’avevano allenato a percepire a colpo sicuro le rogne in arrivo.
Ora di turni ne faceva pochi, ma a volte si dovevano tappare
i buchi creati dalle maternità, dalle aspettative e dalle ferie delle colleghe
più giovani.
Si alzò dal letto senza accendere la luce con gesti quasi
sicuri per l’età e recuperò l’iphone pigolante.
Era il medico del pronto soccorso che voleva inviare un “neonato
di sei mesi” alla sua valutazione.
Era arrivato in ambulanza, prelevato da una stanza d’albergo
congelata dall’aria condizionata a palla; i genitori venivano dai sobborghi di
Londra: extracomunitari a pieno titolo, almeno dopo la brexit, al pari di
Svizzeri e Turchi.
Il lattante, che a onor del vero era stato neonato sei mesi
prima, respirava piuttosto male.
Una bella bronchite asmatica, o una bronchiolite importante,
ma l’ossigeno arrivava bene.
Il vecchio era preoccupato più di capire che di intendersi con
questa coppia di giovani inglesi, ma se la cavò.
Dopo un’occhiata agli esami, tutto sommato ragionevoli, era arrivato
alla conclusione che si trattasse di una broncopolmonite all’esordio e non lesinò
antibiotici e boncodilatatori.
Dopo qualche ora il piccolo era stabilizzato, respirava
benino e cercava il seno materno.
I genitori iniziarono una danza della pioggia con il
campanello per chiamare l’infermiera.
Erano preoccupati perché non c’era il sapone, ma c’era il
dispenser.
Ma volevano il sapone.
Il vecchio portò loro un bagno schiuma che teneva in
ospedale, ovviamente ancora sigillato.
Volevano i pannolini gratuitamente.
Volevano la colazione in camera per tutti e due, anche per
il papà sdraiato con le scarpe sul letto della mamma.
Volevano sapere quando sarebbero usciti, visto che il giorno
dopo un fiammante Boeing 737-800 di Ryanair li avrebbe depositati a Luton.
Volevano il pranzo per entrambi e in camera e gratuitamente.
Le infermiere correvano avanti e indietro dal papà, che dopo
aver suonato il campanello usciva in corridoio ad attenderle a gambe larghe e
braccia conserte.
Ma anche le infermiere volevano.
Volevano, ma timidamente, che il vecchio li mandasse al
diavolo, ma il vecchio non sapeva abbastanza l’inglese per farlo.
Ma il bambino come stava?
Beh stava migliorando gradualmente, anche se importava solo
al vecchio, che tornava ogni tanto ad auscultare il torace.
Finalmente se ne tornò a casa.
La giovane dottoressa che lo seguiva non perse tempo.
Alla prima richiesta di uscire fece firmare ai due
extracomunitari il foglio di rifiuto delle prestazioni e permise loro di
correre in taxi verso l’albergo dove il condizionatore infuriava e da dove avrebbero
raggiunto finalmente l’aeroporto di Malpensa.
Benedetta brexit, pensò il vecchio al suo ritorno, ma come
sono molto più allegri e simpaticoni i Turchi!
1 commento:
Interessante, curioso e divertente.
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