I miei buoni propositi confliggono
con il consumismo; vorrei rimanere su strade statali a misura d’uomo ma poi
finisco in autostrada per evitarmi la Costa Azzurra e le sue ville, il suo
essere sempre commerciale, à la page e di tendenza.La tour Carbonnière vicino ad Aigues Mortes
Se passassi con il vecchio camper da Cap Ferrat verrei guardato con un bel frullato di sospetto, sdegno e commiserazione. Non mi dispiacerebbe, ma sarebbe carburante sprecato. L’ultima volta che avevo tentato di fotografare un tramonto proprio là non ero stato ben visto dai servizi di vigilanza che sorvegliano con discrezione e ferrea protervia ogni metro quadro di quel luogo.
Così ancora una volta ho percorso l’autostrada fino alla mia Camargue.
Non che il consumismo qui non
abbia tentato di attecchire, ma lo ha fatto in modo nostranotto; l’aumento dei
prezzi si è accompagnato a un miglioramento dei servizi. Carcassonne
Aigues Mortes è circondata da parcheggi a pagamento tanto quanto le mura; le spianate di terra battuta sotto i bastioni sono un ricordo di tre/quattro decenni fa.
Dopo una tappa di assoluto riposo riprendiamo la strada e arriviamo a Carcassonne.
La Citè medioevale ha mantenuto tutto il suo fascino; purtroppo il tempo non ci è amico e pioviggina a tratti come sulle scogliere della Cornovaglia.
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