Dopo sette giorni trascorsi fra
mercatini e terme, fra Foresta Nera e Alsazia, fra pioggia
scrosciante e pioggerella insistente, finalmente si torna in Italia.
Dopo una decina di chilometri decido
per una pizza. Non è una pizzeria eccezionale, ma si beve una bella
birra rossa artigianale che fanno sul Lago e ha il nome di un
battello glorioso: il Plinio.
Birra robusta, fresca, con un retro
persistente di liquirizia.
Due tavoli discosto stanno due coppie e
un bambino di diciotto mesi, così a spanne. Il bimbo vorrebbe giocare o almeno
parlare. Niente da fare; se lo sono portato in
pizzeria senza un gioco, senza un quaderno, senza nulla; ma il frutto
del concepimento pretende un suo spazio.
Piange, stride, si dimena, lancia
strilli al limite dell'ultrasonoro; forse basterebbe parlarci un po'
assieme, magari facendo la vocina leziosa, o con i verbi all'infinito
come si fa con i neri, anche se sono ingegneri.
I genitori, chiacchierano imperterriti
con l'altra coppia, altrettanto giovane ma a suo tempo più attenta
al controllo delle nascite.
La mamma, spazientita, offre al piccolo
un cellulare sperando che si quieti.
Ma a diciotto mesi, peraltro
portati bene, uno smartphone Samsung quadribanda non suscita grande
interesse.
La mamma insiste e il piccolo prima
si mette il telefono in testa, poi se lo getta alle spalle, e infine
lo butta.
La mamma paziente lo raccoglie,
riprende a chiacchierare, poi con un lampo di genio attiva una
suoneria new age e offre il nuovo gioco al piccolo.
Il bimbo non è privo di fantasia e con
mossa fulminea infila lo smartphone nella caraffa di rosso della
casa, un po' troppo tannico anche per il Samsung, che ammutolisce
all'istante.
Il seguito è divertente come una danza della pioggia senza zagaglie.
Il seguito è divertente come una danza della pioggia senza zagaglie.
Son certo che domani la signora si
prenderà un nuovo telefono di ultima generazione, potrebbe provare
con un Iphone 5.
Speriamo che nelle notti a venire
faccia progressi anche in campo anticoncezionale e rinunci a
concepire un secondo infelice.
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