Fiumi serpiginosi si alternano a colline brulle. |
Il treno arriva subito e corre sicuro verso Milano.
È domenica, poca gente, qualche famigliola scende a Lecco per prendere il treno domenicale per Venezia che passa davanti a Gardaland.
La stazione di Milano Centrale è semideserta alle 8 del mattino.
Mi avvio verso l'avveniristico Malpensa Express che si rivelerà un omnibus dell' hinterland, ancorché confortevole e costoso.
Poi Malpensa.
L'aeroporto è movimentato da un bel numero di vacanzieri festanti, molti di rientro, e mi sembra strano passare i varchi con i pantaloni da trekking, lo zaino rosso, niente bagaglio a mano, niente ecografo.
Tutto il mio bagaglio, tutto quello che dovrà bastarmi per una settimana, pesa nove chili e mezzo.
Miracolosamente sono in anticipo e aspetto paziente l'imbarco.
Di fronte a me una coppia di mezza età, italiana.
l'Airbus plana sopra Ferrol |
Legge con attenzione "Visto", poi l'abbandona e spiega "Novella 2000", ma c'è un altro tabloid piegato, sotto, in agguato con la sua protervia di nostrani pettegolezzi.
Decollo puntuale, un po' di Provenza e dopo il mare sorvoliamo la Spagna. Zone industriali lasciano il posto a campi coltivati, poi una pianura riarsa e rossastra, campi forse coltivati a grano, si stende mentre ci avviciniamo a Madrid e fiumi serpiginosi si alternano a colline brulle.
L'aeroporto di Mardid Barajas è sterminato, ma la mia coincidenza non è lontana.
Pasto gustoso e frugale, prosciutto crudo spagnolo e squisito, un pezzo di frittata e un bicchiere di rosso alla salute di chi si lamenta che sia diventato astemio.
Sul volo per La Coruña mi trovo di fianco la coppia dei "Novella 2000"; il tabloid che prima era piegato si rivela "Oggi".
Mi assopisco e mi risveglio giusto per guardare dal finestrino i boschi e i pascoli della Galizia, una scandinavia in minore, mentre l'Airbus plana sopra Ferrol e sopra l'Atlantico.
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