Negli anni dopo la seconda guerra
mondiale in Italia sono state fatte alcune scelte politiche e alcune
scelte strategiche nel campo dei trasporti.
In Germania e in Francia ma anche in
altri paesi dell'Europa occidentale si sono ricostruite le ferrovie e
si è dato grande incentivo al trasporto fluviale.
L'America non fa testo; noi copiamo
solo se scemenze; per il resto è di moda disprezzare l'America,
soprattutto gli USA, il Canada è già più tollerabile.
Il trasporto delle merci su ferro e
attraverso fiumi e canali è molto conveniente.
In Italia invece, lungimiranti, abbiamo
privilegiato il trasporto su gomma a partire dagli anni '50 del
secolo scorso.
Il gruppo Fiat ha incassato tutto senza
ringraziare e ha creato un bel po' di posti di lavoro, concordati
naturalmente con i sindacati, che ogni tanto facevano finta di
giocare alla guerra.
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Operai, studenti, pendolari in genere e
qualche impiegato, hanno viaggiato sino agli anni ottanta del
ventesimo secolo su convogli ferroviari la cui età media era di
mezzo secolo, e anche di più.
Quasi tutte le merci viaggiavano su
gomma, su una rete di autostrade comunque inadeguata allo sviluppo
selvaggio del mercato automobilistico.
Nel ventunesimo secolo, epoca
multimediale in cui le balle teletrasmesse vengono regolarmente
smentite su internet, abbiamo scoperto che la nostra politica dei
trasporti non è al passo, anzi è divergente, rispetto al resto
dell'Europa e dei paesi occidentali.
Ora si cerca di correre ai ripari
ristrutturando la rete ferroviaria, creando quache centinaio di metri
di piste ciclabili, investendo in “mobilità sostenibile”,
concetto che riempie la bocca di amministratori avveduti e
politicamente corretti.
Poi leggo che si contesta la Tav perchè
sarebbe meglio investire nelle ferrovie locali.
E tutta questa gente dov'era quando si
favoriva sfacciatamente il trasporto su gomma? Forse la politica dei
trasporti, soprattutto da “sinistra” la si sarebbe dovuta
contestare nel secolo scorso.
Mi sembra la storia di quei marinai che
avversavano le navi a vapore temendo che l'abbandono della
navigazione a vela avrebbe ridotto i posti di avoro dei marittimi.
Era una leggenda metropolitana? Può
darsi, ma qui c'è gente disposta a contestare tutto e tutti
aprioristicamente. Siamo un popolo che vive di mode: no alla guerra,
sì la federalismo, no alla Tav, sì alla cura Di Bella, no a
Berlusconi, sì a Bossi, evviva Grillo, abbasso Craxi. E un momento
dopo l'esatto contrario, dietro a un'altra bandiera. Conosco un pirla
in una provincia confinante che vent'anni fa era un sindaco
comunista; oggi è ancora sindaco, ma leghista. Accorperà due comuni
e riuscirà a farsi eleggere borgomastro "grillino" per altre due
legislature.
E qui ci fermiamo, sennò un giorno o
l'altro mi sparano perchè sono un qualunquista.
1 commento:
Caro Paolo, mi sembra che si tratta di uno scorcio dal Bogenberg presso Straubing verso Sud. Magari tu fossi stato lì per conoscere il santuario più vecchio della Baviera. Ciao, servus, Ulrich
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