26 novembre 2020

Dov'è l'Eden dei cani?

 



La paleo-antropologia ci ha portato a credere che la culla dell’umanità sia probabilmente stata la Tanzania. 
Lì, quindi, nella gola di Olduvai c’era l’Eden, il paradiso terrestre dove l’umanità mosse i primi passi fino a farsi intortare da mele e serpenti.

Ma c’è forse stato anche un paradiso terrestre dei cani?

Questi erano i miei pensieri un anno fa o giù di lì mentre camminavo assorto.

Al mattino la passeggiata a lago fra Gravedona e Dongo era una cosa un po’ in famiglia; ci conoscevamo quasi tutti e quasi tutti ci salutavamo, a parte pochi, noti e inguaribili maleducati e maleducate.

Uomini maturi che facevano jogging, coppie romantiche mano nella mano, qualcuno che incedeva fieramente con le bacchette da nordic walking e qualche abituè con il cane.

Quando decidevo di passeggiare lontano dal lago i miei passi erano scanditi dall’abbaio di decine di cani, botoli, bastardini e blasonati border collies che strepitavano al di là di recinzioni e cancelli.

Mi chiedevo spesso come mai fossero sempre stati così pochi i cani che passeggiassero lungo il lago.

La maggior parte forse veniva cacciata a volte malamente in cortile a pisciare e riportata in casa dopo aver espletato i bisogni.

Nell’attesa che altro di meglio che latrare ai passanti, abbaiare a tutto ciò che si muovesse e ululare raramente alla luna ma sempre alle sirene delle ambulanze?

Poi arrivò lo funesto morbo.

Il Covid-19 ci ha costretto a rimanere a casa se non per motivi impellenti, utili, inderogabili e non prorogabili, come il tetragono tax day. 

Ma… il cane deve essere portato a passeggiare ed espletare i suoi bisogni, senza naturalmente raccoglierne le deiezioni, tanto puzzolenti quanto notoriamente biodegradabili alla prima pioggia.

Ed ecco che sul lungolago fra Gravedona ed Dongo sono comparsi i cani, rigorosamente al guinzaglio, ma riottosi ancorchè felici della nuova opportunità.

Ignobili botoli che non erano mai usciti da un cortile ora passeggiano a decine superbi fianco a fianco dei loro padroni che hanno riscoperto l’amore per gli animali.

Le ore più calde e adatte al passeggio sono le più gettonate, con buona pace per le cirneiche zuffe continue fra bastardini e blasonati, poco avvezzi a passeggiare fra Gravedona e Dongo in cotanta compagnia.