29 novembre 2011

Meteo del 29 novembre


Doctor Jekill – Ahimè, povero me, posso solo guardare le nuvole. Non è vero che sono finite le batterie della sonda remota, non ricevo più i suoi segnali...
Mister Hyde - E' solo questione di tempo, se Paolo non avesse dovuto acquistare l'ecografo nuovo e non si spossero due figlie, ti avrebbe già buttato nel lago e sostituito.
Doctor Jekill & Mister Hyde
Doctor Jekill – Sei il solito venale e prosaico, credo sia affezionato a me, sono il regalo di una donna, non come te che sei solo il frutto di un capriccio mentre girava per un fai da te senza decidersi a comprare un cacciavite Usag.
Mister Hyde – Con la scusa della sonda remota non ricevi più neanche l'ora dall'orologio atomico...
Doctor Jekill - Sarà, comunque quell'uomo ha avuto un sacco di spese quest'anno, prima Costanza, poi Valentina, poi l'ecografo, poi si ostina a volare con Alitalia.
Mister Hyde – Che cazzata! Volare con le linee aeree low-cost va bene solo per i gonzi come te. Paghi qualcosa di meno il biglietto, poi ti fanno pagare ogni bagaglio, ti pesano ogni borsa, non ti assegnano il posto e finisce come l'assalto ai treni della speranza quarant'anni fa.
Doctor Jekill – Va bene, vorresti farmi il santo piacere di elencare i parametri del tempo, che Paolo ha dovuto scriverli su un “pizzino” prima di correre in sala operatoria?
Mister Hyde - Ecco qui: alle 8 la pressione atmosferica era 1003 mb (al livello del mare, l'ho corretta), la temperatura 5.5°c e l'umidità relativa 49%.
Doctor Jekill – il povero ha dovuto portare a spasso la bestiaccia prima delle 7 per essere in sala operatoria alle 8.
Mister Hyde - Sì però ieri sera è andato a dormire presto anche se questa mattina si è alzato che c'erano ancora le stelle....

28 novembre 2011

Meteo del 28 novembre 2011 a Gravedona, alto Lario occidentale


Doctor Jekill - Come la figlia del mattin, la bella
Dalle dita di rose Aurora surse,
Surse di letto anche il figliuol d'Ulisse,
i suoi panni vestì, sospese il brando ...
Mister Hyde – Ma dimmi, ti sembra il caso, a quest'ora del mattino, declamare l'Odissea, che svegli l'Isabella, la ginecologa della porta accanto che attraverso queste pareti si sente tutto.
Doctor Jekill – Che barometro insensibile! Stavo guardando verso Bellagio; anche questa mattina c'è una foschia rosata, che se non promette proprio bel tempo, almeno rasserena l'animo...
Mister Hyde – Con un buon binocolo si possono vedere i ferry-boat che collegano le due sponde.
Doctor Jekill – Che prosaico, e pensare che ti ha messo sul terrazzo con vista lago mentre a me, che pure sono nato Oregon Scientific, mi tocca stare sulla tromba delle scale, di fronte alla porta della ginecologa.
Mister Hyde – Ipocrita! Io sono qui a prendere il bello e il brutto tempo e al massimo mi fa compagnia il cagnaccio, tu stai ben coperto e ti fai gli occhi con la ginecologa della porta accanto, con la moglie del chirurgo e con quella dell’urologo; che poi in questo c… di condominio ci stanno solo medici.
Doctor Jekill – Ma non è vero, bugiardo, il marito di Isabella è un bancario, ed è anche un gentiluomo e suona il pianoforte…
Mister Hyde – Piantala, e di’ al tuo padrone che deve portare fuori il cagnaccio.
Doctor Jekill – Non è un cagnaccio! E’ una splendida femminuccia che assomiglia alla sanità italiana, ha i suoi bisogni inevasi e le risorse limitate, quindi deve uscire almeno due volte al giorno!
Mister Hyde – Intanto che Paolo se ne va con Dolly, splendida "femminuccia" di 45 chili, e si occupa dei suoi bisogni inevasi, facciamo finta di metterci d’accordo e diamogli i dati meteo, prima che s’incazzi.
Doktor Jekill – Ehm… io ho finito le batterie della sonda remota…
Mister Hyde – Il solito imbranato, perso a guardare il seno delle dottoresse che passano; vabbè, come sempre, da buon proletario, mi tocca tirare il carro: pressione 1003 mb, temperatura 6°c, umidità relativa 42%.
Doctor Jekill – Il cielo è sereno però!

27 novembre 2011

Meteo del 27 novembre 2011 (e Matera)


Oggi il Doctor Jekill e Mr. Hyde sono ai ferri corti come al solito; si avvicinano un po' solo quando è nuvolo, ma non è il caso oggi che il cielo promette un'altra giornata fredda e serena.
Giù verso Bellagio qualche nuvola alta, striata di rosa, suggerisce un pallido “rosso di mattina” con quel che segue.
Per chi vuole scendere da questa atmosfera boreale in attesa che il sole raggiunga la sponda occidentale del Lago dirò che la temperatura è di 5.2°, la pressione di 1005 mb e l'umidità è al 40%. La prossima che scenderà poco più in alto sarà sicuramente neve.
W/Cody da Matera ha commentato il mio post di ieri.
W/Cody è un amico, scrittore e dirigente (in ordine di precedenza e di preferenza), che abita la città più bella d'Italia: Matera.
Sapere che legge le mie sciocchezze mi blocca e infatti per ora finiamo qui.
Però ne parlavo ieri sera con Dese: quanta nostalgia per un amico e una città; senza tempo.
 
Matera d'inverno; gennaio 2011

26 novembre 2011

Meteo del 26 novembre 2011

Doctor Jekill - Verso le 8 il sole si promette pallido, ma la giornata appare meno fredda del solito. 
Mister Hyde -Storie! L'inverno è sempre inverno.
Doctor Jekill - La temperatura è di 7.3°c, l'umidità relativa del 36% e la pressione atmosferica a livello del mare è di 1004 mb.
Mister Hyde - Palle! La temperatura è di 11.6° e l'umidità relativa del 41%. Poi io la pressione la misuro dove mi trovo e siccome sono a 122 metri sul livello del mare qui ci sono 1034 mb e il trend è in aumento.
Doctor Jekill - Certo, tu sei un barometro acquistato in un fai da te di discount e il tuo trend non può essere che in positivo; qualunque barometro è più bello di te!
Mister Hyde - Povero e stupido apparecchio griffato, che consumi più batterie di un suv!
Doctor Jekill - A te ti ha messo al sole perchè maturi, ma è inutile.
Paolo - Insomma volete piantarla? Devo ancora andare a fare la doccia e non è possibile che almeno su una cosa possiate mai mettervi d'accordo!!





25 novembre 2011

Meteo del 25 novembre 2011

Gravedona, h 8 - Pressione 1006 mb; temperatura 6° c; umidità relativa 42%.

Gravedona - Palazzo Gallio

24 novembre 2011

Meteo del 24 novembre 2011

Cielo sereno sul Lago. Temperatura 6.5°; pressione1005 mb, decisamente in trend positivo, andremo vicini allo 0° nei prossimi giorni; umidità relativa 44%.
Molti commenterebbero queste note, poi non lo fanno, forse per accidia, forse per timidezza, ma poi i commenti mi arrivano per telefono o per interposta persona.

Pino, già ufficiale di coperta sulle petroliere e ora pediatra (!?) mi ha spiegato come dovrei posizionare una sonda igrometrica; io non l'ho ancora fatto e infatti i barometri sono dissonanti, l'umidità relativa è una media.
La pressione è giusta, indico quella a livello del mare; un barometro, sono due, uno è di discount, è rimasto a indicare la presssione reale, ma non lo guardo più.

San Giorgio, tramite la moglie, famosa e melanconica ostetrica, dall'altra sponda del Lago mi ha mandato a dire che non capisco un c... del tempo.
Certamente ha ragione, ma io mi limito a trascrivere i dati; forse dopo Natale avrò una stazione barometrica degna di tale nome, ma in casa mi si dice che sciupo il denaro; sarà vero.

Dese si lamenta che io scriva solo del tempo. Non mi sembra, caro amico, e comunque oggi potrei raccontarti che andrò a Como, poi a Morbegno, poi in ospedale, poi arriverò a sera stanchissimo e frustrato per non aver concluso niente nella giornata e sbagliato sempre nella vita.



23 novembre 2011

Meteo del 23 novembre 2011 e compleanno di Agata

Cielo sereno sull'alto Lario occidentale. Temperatura 6°c, umidità 40% e pressione atmosferica 999 mb. Sarà una lunga giornata di lavoro, ma è il compleanno di Agata! Auguri, nipotina di una anno, a quest'ora eri già in sala parto...

Quale papà e quanto papà in sala parto?

Un tempo giravano battute infamanti sul papà.
E infatti al sibillino “mater certa, pater incertus”, aveva cercato di opporsi anche un santo come Giuseppe, ma le sue quotazioni attuali non sembrano ahimè molto stabili.
Nella storia della pittura il parto è sempre stato un affare femminile e raramente si vedono comparire figure maschili nei quadri con questo soggetto.
Anche il padre più raffigurato, appunto San Giuseppe, compare a cose fatte.
L'ostetrica, che in Francia si chiama “sage femme”, cioè donna saggia, o meglio donna buona, l'ostetrica, dicevamo, non è mai stata maschio.
Natività della Vergine -1430-1433
A questa ingiustizia, a questa solitudine ostetrica da numero primo, divisibile solo per sè stessa, da qualche decennio è stato posto rimedio.
Dapprima in sala parto ha fatto la sua comparsa il medico, ginecologo, successivamente c'è stato un altro timido e fugace ingresso, quello del pediatra.
Da circa dieci anni i medici sono stati sostanzialmente cacciati nell'ottica di “demedicalizzare” il parto e restituirlo alla mamma.
Anche nel mio ospedale è andata così.
Devo dire che a cosa è sostanzialmente giusta e infatti il pediatra si guarda bene dall'entrare ormai in sala parto.
Qualche ginecologo resiste, ma solo su richiesta della mamma.
Ma la solitudine dell'ostetrica non si è protratta a lungo e da qualche anno in sala parto ha fatto il suo ingresso trionfale il papà.
Vero o presunto, certo o sedicente, tronfio o materno, emotivo o tetragono, ora rimane quasi sempre a fianco della mamma.
Qualche volta combina pasticci: piange, s'incazza senza motivo, sviene o sorride nel momento sbagliato.
E' una figura simpatica che mi induce a tenerezza.
Aspetta solo il momento di svignarsela e infatti con la scusa di stare vicino al neonato lo segue nel suo percorso verso la nursery, assiste al primo bagnetto, qualche volta si ingegna goffamente a farlo in prima persona.
Partecipa con attenzione alla prima visita pediatrica e chiede continuamente quanto pesa il bambino, soprattutto prima che il neonato venga pesato (in questo c'è una razionalità maschile), poi, placato, si perde negli occhi del figlio, dimentico dei dolori del secondamento.
E' il pediatra a questo punto che compare in sala parto.
A cose fatte, come un moderno San Giuseppe, comunica alla mamma il peso del nuovo arrivato, si complimenta e batte una mano sulla spalla dell'ostetrica.
E la mamma? Premurosa chiede al pediatra “Mio marito sta bene?”

22 novembre 2011

Meteo del 22 novembre 2011

Gravedona ed Uniti; la rilevazione è solo dele 9.30 causa parti subentranti; alle 8 era nuvoloso, ora il cielo è sereno. Temperatura 8°c; pressione atomsferica 999 slm, ma un barometro insiste a segnalarne un aumento, siccome lo fa tutte le mattine forse è un barometro ottimista. L'umidità relativa è al 42%.

21 novembre 2011

Meteo del 21 novembre 2011

Gravedona ed Uniti; il cielo è sereno, ma potrebbe cambiare, la temperatura è di 5.5°, l'umidità è al 40% e la pressione è di 999 mb, uno dei barometri mormora che il trend sia positivo, l'altro tace.

La fabbrica del sorriso


Un tempo si chiamava Corso di Preparazione al Parto.
Ma una cosa così semplice, al limite del ruspante, non poteva durare in un paese dove i ciechi son chiamati “non vedenti” e “diversamente abili” i portatori di handicap.
Fortunatamente faccio il pediatra e non so come vengano chiamate le donne frigide, ma credo che siano equiparate alla vecchia, ancorchè prosaica, definizione dei non udenti (non sente un c...)
Ma torniamo a bomba.
Ora il Corso di Preparazione al Parto si chiama modernamente Percorso di Avvicinamento alla Genitorialità Consapevole, o qualcosa che ci assomiglia.
Ma tant'è che la mia lezione non è cambiata da tanti anni.
In circa due ore cerco di spiegare il parto visto dal neonato, un po' di psicologia spicciola del lattante ma soprattutto il rispetto per il bambino.
Il rispetto nasce da regole logiche e costruttive, da paletti e porte di vario colore che questa nuova famiglia deve attraversare e far attraversare al bambino, esattamente come in una gara di slalom gigante.
E nessuno si meraviglia se paragoniamo la nostra vita a una gara di slalom gigante, anzi, è un'immagine accattivante, quasi poetica, se non fosse che al traguardo difficilmente ci sono gli applausi.
Invece, passata l'emozione del parto, appena tornati a casa, tutti i buoni propositi diventano lettera morta.
L'imperativo categorico è che il pargoletto sorrida, non pianga mai, non soffra, non conosca l'angoscia delle coliche gassose né l'umiliazione del rimprovero.
E quindi non ci sono più regole, non ci sono più norme.
Purchè il bimbo non pianga il ciuccio viene intinto nel miele, la minestra viene zuccherata, a sei mesi gli si fa assaggiare il gelato, tanto per ogni problema, vero, presunto o percepito, c'è un pediatra gratuito, anzi meglio, due, uno gratuito e uno a pagamento, quest'ultimo quasi sempre pronto a giustificare ogni cazzata genitoriale.
Ma con l'andar del tempo il piccolo si fa sempre più scaltro e la bambina ancora più furba.
Dosano con parsimonia i sorrisi; le risate sono sempre più rare, i capricci più frequenti.
Questi nostri prodotti del concepimento crescono infelici e viziati, lontani da ogni regola, ma soprattutto sempre più lontani da quella fabbrica del sorriso in cui i genitori si illudevano di trasformare il loro nido d'amore.

20 novembre 2011

Il Cancelletto di Camin, a Padova


Camin è un sobborgo di Padova, nell'hinterland si direbbe a Milano, ma qui siamo nel Nord-Est, che da poco ha dismesso gli abiti di nostrano, fugace e miracoloso Eldorado per tornare a condividere la congiuntura negativa a cui ci ha condotto un governo dissennato, di ignoranti e corrotti.
Ma scorrendo freneticamente la gialla guida di Slow Food mentre il paesaggio fuggiva nella nebbia a lato dell'autostrada Serenissima abbiamo scoperto che a Camin c'e il ristorante “Il Cancelletto”.
Mi toccava dare il benvenuto agli amici che erano saliti da Catania per il Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurologia Pediatrica e la scelta è caduta su questo locale.
L'arredamento è sostanzialmente anonimo, ma la cucina a vista è rassicurante anche per chi arriva la prima volta.
Ottimi i primi, quasi tutti di tradizione, come i bigoli con ragù d'anatra e carciofi o quelli, altrettanto classici all'acciuga, ma rivisitati con l'aggiunta di olive taggiasche.
Onesti i secondi, altrettanto classici, anche se il baccalà con la polenta non è delicato come nel Vicentino.
Buona la scelta dei dolci.
La cantina si fa rispettare con una scelta non molto ampia ma molto meditata di vini, soprattutto veneti e friulani, ovviamente.
Il conto è onesto.
Quello che manca e che viene distribuito con molta parsimonia è il sorriso di chi serve. Suvvia le feste dei morti sono passate da un pezzo!

Voti: Cucina 7, Cantina 9, Servizio 5. Non è molto se si vuole rimanere sulla Guida Slow Food.

Gravedona - Meteo del 20 novembre 2011.

Gravedona ed Uniti, alto Lario occidentale; temperatura 6.5°; umidità relativa 43%; pressione 1000 mb in aumento; cielo parzialmente nuvoloso, ma se preferite è parzialmnete soleggiato.

19 novembre 2011

Il meteo e i figli (seconda puntata)


Gravedona ed Uniti, alto Lario occidentale; temperatura 5.4°; umidità relativa 29%; pressione 1000 mb; cielo sereno.
A Vicenza e a Padova i segni del secondo miracolo economico sono evidenti e inquietanti.
Dopo un breve ma intenso viaggio nel Nord-Est occidentale ecco il rientro nella realtà di tutti i giorni.
E’ stato un viaggio breve, ma inconsciamente, inconsapevolmente e forse dolorosamente, un viaggio nel mio passato.
Al rientro prima di tornare legittimamente a casa ho dovuto fermarmi in ospedale.
Una giovane coppia da giorni mi aspettava per un’ecografia addominale al piccolo di 45 giorni.
Il piccolo ha un rigurgito fastidioso, a cresce bene allattato al seno.
Certo, avrebbe potuto avere una stenosi del piloro, un reflusso gastro-esofageo, un’ernia jatale e tante altre brutte cose che si possono declamare in medichese, si possono trovare su internet e si possono sognare in un delirio di persecuzione.
Si possono ascoltare anche su programmi televisivi divulgativi, su riviste-spazzatura e sulle vecchie e fortunatamente estinte “enciclopedie mediche” che hanno segnato un’epoca per la genitorialità travagliata dei decenni trascorsi.
Invece erano solo comunissime coliche gassose del lattante, che il Pediatra non era riuscito a far accettare o digerire a questa ansiosissima mamma.
A parte lo spreco di risorse e di medicalizzazione (facciamo un’ecografia dell’addome a tutti i lattanti che piangono? Cosa dovremmo vederci? A chi servirebbe?) dietro c’è l’insicurezza di una genitorialità mal intesa.
C’è l’aspettativa e la ricerca del bambino che deve sorridere a tutti i costi.
L’imperativo categorico è che il bambino non pianga, a qualunque costo, anche al costo di far passare in secondo piano l’educazione, la relazione, il rapporto di coppia e l’autostima dei genitori.
Ma soprattutto, a farne le spese, è il rispetto per il “bambino”.
Questo futuro uomo, questa futura donna, relegati al ruolo di oggetto che deve sorridere a tutti i costi, che soprattutto non deve mai piangere, anche se questo è il solo linguaggio che conosce per comunicare.
Misericordia!


17 novembre 2011

Gravedona e Padova


Gravedona, alto Lario occidentale; temperatura 5.4°, umidità relativa 43%, pressione 1000 mb in trend positivo; cielo sereno.

L'insieme degli errori nella duplicazione del DNA è quello che ha consentito l'evoluzione dall'ameba all'”homo sapiens sapiens” oppure, per una sorta di apocope, quello che noi chiamiamo “evoluzione”.
Però molti non lo sanno e continuano a vivere come amebe.

Oggi si parte per Padova dove incontreremo il Clan dei Catanesi al Congresso Nazionale di Neurologia Pediatrica; speriamo non ci sia molta nebbia perchè la mia autista, per combinazione pure catanese, non credo ci sia molto avvezza.

Il bollettino meteorologico dal'alto Lario occidentale riprenderà sabato mattina, a Dio piacendo.

16 novembre 2011

Il meteo e i figli (prima puntata)


Gravedona ed Uniti; temperatura 6.5°, umidità relativa 50%, pressione 996 mb in trend positivo; cielo sereno.

I vostri figli non sono figli vostri...
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa...
essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono...
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani,
che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.
[Kahlil Gibran]

15 novembre 2011

Meteo 15 novembre 2011

Il ponte del Passo emerge dalla nebbia del mattino
Gravedona ed Uniti
Cielo sereno, temperatura 6.6°, 
umidità relativa 40%, pressione 995 mb in aumento.

14 novembre 2011

Il meteo e la scoperta dell' acqua calda

Gravedona ed Uniti; temperatura 6.4°, umidità relativa 54%, pressione 1003 mb in lieve discesa; cielo sereno.
Da oggi probabilmente avremo un governo di tecnici.
E naturalmente qualcuno già grida allo scandalo.
E si pensa che un economista sarà asservito agli interessi delle grandi banche.
Allora un medico sarebbe asservito agli interessi dei grandi ospedali e un falegname agli interessi dei grandi fabbricanti di seghe.
Sembra incredibile che ci si meravigli per la scoperta dell'acqua calda.
Mi sembra logico, visto che i nostri sono guai soprattutto economici, che un economista sia la persona che più facilmente potrebbe o potrà risolvere i problemi.
La sanità lottizzata mi sembra che abbia prodotto solo malasanità demotivando tutti gli operatori.
Nel 1979 ero stato profetico a Verona, quando avevo visto un concessionario di macchine da scrivere diventare amministratore di un' USSL.
Forse avevamo toccato il fondo delle lottizzazioni e restituire l'Italia ai tecnici potrebbe essere la realizzazione del vecchio grido proletario “E' ora, è ora, potere a chi lavora”.
E non a chi lottizza, sciopera, ruba e organizza “feste da ballo”.

13 novembre 2011

Meteo e malasanità

Gravedona - S. Maria del Tiglio
Gravedona, alto Lario occidentale; temperatura 7.3°, umidità relativa 56%, pressione 1009 mb, stabile; cielo sereno.
Ieri sera alle 22 telefona in Pediatria una mamma, è un’impiegata, la conosciamo, sostiene che il suo piccolo abbia una laringite. L’infermiera suggerisce un aerosol  come da schema conosciuto ma la mamma sostiene che il bambino, 21 mesi, “non vuole” e che quindi preferisce dare un po’ di cortisone per bocca.
L’infermiera si rassegna e mette giù la cornetta.
Naturalmente dopo un’ ora la mamma arriva in Pronto Soccorso.
Il medico di guardia valuta, medita, riflette e mi consulta.
Il letto è appena caldo, il libro appena aperto.
Suggerisco di fare comunque l’aerosol, come logica vorrebbe.
L’infermiera mi ritelefona dopo un’ora. Il nonno (ma che c’entra) del bambino è infuriato per le torture inflitte.
Nel frattempo in Pronto Soccorso è arrivato un bambino di tre anni con “pianto inconsolabile”.
Mi rassegno, spengo il lettore di e-book e mi avvio verso l’ospedale, chiedendo scusa all’automobile trascinata in fretta e furia, senza un attimo di riscaldamento.
Naturalmente il pianto inconsolabile sta distruggendo allegramente la sala giochi, si vede che non aveva più lacrime.
Mi accerto che l’infermiera abbia fatto solo l’aerosol e non altre più raffinate torture, ma nel frattempo il bambino sta meglio.
La mamma è della serie eletta di quelle, per intenderci, che hanno un ottimo Pediatra di Base, ma siccome è gratuito preferiscono portarlo a pagamento da un pediatra privato, che naturalmente ha passato la manzoniana età sinodale e usa terapie d’anteguerra.
Risolto quindi il caso di tortura, dispnea e tosse mi occupo del pianto inconsolabile.
La mamma rifiuta di misurare la febbre perché il bambino è “fresco” e non l’ha voluto pesare perché il peso già lo conosce.
Lo visito e scopro un’otite moderata a sinistra.
Suggerisco la terapia ma la mamma mi interrompe sostenendo che con la figlia maggiore usa un’altra terapia che è sempre stata efficace.
E allora perchè diavolo sono venuti in Pronto Soccorso a mezzanotte?
Li rinvio con un sorriso smagliante e vado a vedere un altro caso in reparto.
Dov’è il problema?
Se mi scappasse un “vaffa” finirei denunciato ed esposto al pubblico ludibrio per “Malasanità”.
Se dopo quaranta visite come queste a un mio collaboratore scappasse un “vaffa” e magari dietro la quarantesima visita ci fosse una polmonite finirei denunciato ed esposto al pubblico ludibrio per “Malasanità”.
Ecco perché preferisco l’ecografo: non ha la mamma, non ha il nonno, non ha la suocera e se sbaglio diagnosi almeno dal Procuratore ci vado per un buon motivo.

06 novembre 2011

Ecografia vulcanica


Ultime ore, un po' febbrili; piove a dirotto; bisogna caricare i telefoni, sistemare le sonde, cercare di imballare due bottiglie di birra artigianale, dare disposizioni ai giovani che restano; sistemare l'ecografo, caricare la macchina fotografica, eseguire il web check-in, prenotare il parcheggio a Malpensa, mettere la sveglia, e tante altre cose. Ma come sarà il tempo? E la temperatura? Ma dove diavolo vai? A Catania, ovviamente!

02 novembre 2011

Ieri ennesimo tonfo in borsa!

Ieri ennesimo tonfo in borsa. Era logico.
Ho pochi sodi, e fortunatamente non li avevo messi in fondi azionari. Qui pochi che ci erano finiti sono stati usati per il matrimonio di Costanza che se li è giocati alle Hawaii, quindi sono andati in fumo... vulcanico.
Ma era logico che cadessimo in basso.
Abbiamo al governo dei disonesti, certo c'erano anche prima, ma questi sono pure ignoranti, a differenza di chi li aveva preceduti durante la prima repubblica.
Ma nella seconda repubblica anche l'opposizione è fatta di incapaci o di nostalgici del patto di Varsavia.
L'Europa vive nel terzo millennio, noi no.
Se avessi anche solo dieci anni di meno me ne andrei.
Sfortunatamente non ho il coraggio del mio collega Giovanni che ha festeggiato la pensione con un contratto di tre anni in Ruanda.