26 agosto 2006

Sulle strade a Ferragosto e quasi sempre

In Italia pare siamo circa 50 milioni.
Tenendo conto che ci sono persone anziane isolate, donne poco emancipate, bambini piccoli e persone disadattate, direi che ci sono circa 30 milioni di persone costrette a confrontarsi quotidianamente con il loro prossimo.
Nella grandissima maggioranza sono brave persone, disposte ad accoglierci a tavola, a spezzare con noi il pane, a dividere il vino e, se siamo astemi, ad offrirci l’acqua migliore. Ci soccorrerebbero in caso di bisogno e quasi sempre lo fanno.
L’importante è che non siano in automobile.
In tal caso la stessa e medesima grandissima maggioranza sarà pronta a fregarci la precedenza, a tagliarci la strada, a sorpassarci rombando, a non sentire le sirene se siamo su un’ambulanza, a guardarci con disprezzo se siamo pedoni sulle strisce o ciclisti ansimanti, con invidia se abbiamo la sfortuna di avere un’automobile più potente o più nuova.
Ci si salva solo guidando una Ferrari, che suscita rispetto anche se abbiamo derubato il prossimo per acquistarla, oppure se siamo su una vettura della Polizia o dei Carabinieri.
Aspetta primavera, Bandini! (John Fante)

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