26 aprile 2007

Cap Corse - 20-25 aprile 2007

Il Sentiero dei Doganieri di Capo Corso

Un viaggio, come ripeto spesso, nasce dentro di noi spesso molto tempo prima di partire.
Questo breve trekking è nato quasi diciassette anni or sono, nel corso del mio primo viaggio in Corsica.
Era stato un viaggio particolare, in un momento per me delicato e interlocutorio.
La prima cosa che mi aveva colpito era stata la grande disponibilità dei Corsi, poi la simpatia verso lo straniero, l’attaccamento alla terra, la natura selvaggia e la salvaguardia dell’ambiente.
Quel viaggio era stato in auto da un hotel all’altro; senza grandi interessi; un viaggio un po’ asettico.
Quest’anno il viaggio è stato a piedi e miracolosamente ho trovato le stesse cose.
Sono arrivati l’euro e un po’ di speculazione edilizia; in compenso l’Unione Europea ha stretto i legami e annacquato le rivendicazioni di secessione.
L’ambiente e la natura del Cap Corse sono sempre gli stessi; i Capicorsini rimangono tenacemente attaccati alle loro tradizioni e hanno mantenuto la stessa gentilezza verso gli ospiti.
Il senso dell’ospitalità corsa è sintetizzato da un cartello scritto a mano sulla porta della Chiesa parrocchiale di Nonza: “il n’y a pas des etrangers, mais seulement des amis qui arrivent de loin” – Non esistono stranieri, ma solo amici che vengono da lontano.

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