24 maggio 2010

Montpellier - 2

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Inizio questa terza giornata in terra occitana fra palude, tradizioni e innovazione.
La città è molto pulita, ordinata, ben servita, ricca.
A contrapporsi a questa immagine idilliaca adolescenti e post-adolescenti girano sospesi fra la trasgressione e la provocazione.
Gridano nelle piazze, urtano i passanti, ruttano rumorosamente poi salgono sul tram e pagano regolarmente il biglietto o mostrano al rilevatore magnetico la tessera d’abbonamento rigorosamente regolare.
Aria di sfida, berretto girato indietro e appoggiato sulle orecchie, con pantaloni di tre taglie superiori siedono rumorosamente ai tavolini.
Passato il tempo delle brasseries anche Montpellier, come Firenze, si è abbassata alle paninoteche con il banco sulla strada per irretire i turisti del “mordi e fuggi” e per combattere la crisi che svuota i ristoranti.

1 commento:

Costanza ha detto...

Tutto il mondo è paese...
La città merita una visita oppure no?
baci