09 giugno 2008

La crisi del medico di famiglia

Due pazienti su tre lo evitano: meglio il pronto soccorso.
Questo titolo un po’ provocatorio è in prima pagina su “La Stampa” di oggi.
Pronta la risposta di un Medico di Famiglia all’intervista a pagina 11: “E’ vero, non possiamo farci nulla. Colpa dei pazienti troppo ansiosi."
Fin qui tutto bene.
Non mi schiero; faccio l’ospedaliero e sono felice; l’unico periodo infelice della mia vita è stato quando ho tentato di fare il Pediatra di Libera Scelta (si fa per dire: è un eufemismo).
Il problema è un altro.
Da anni il Ministro della Sanità, qualunque sia la sua bandiera, il suo nome e la sua età, però mi viene in mente un nome a caso, da anni, dicevo, il Ministro della Sanità Italiana riduce il numero degli Ospedali e degli ospedalieri sostenendo che la Medicina si fa e si deve fare sul territorio.
Infatti sul territorio si guadagna di più e non c’è un primario lazzarone, di nomina politica, a rompere i santissimi.
Bene.
Venisse il Ministro in Pronto Soccorso una mattina qualsiasi!
Mi verrebbe da auguragli di capitare, magari picchiato da una banda di balordi, senza essere riconosciuto, un sabato e in ora di discoteca, ma non posso: ai miei tempi si insegnava ancora la buona educazione.

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