24 aprile 2009

L' Acqua Cheta





Forse sono diventato un’acqua cheta. Nel senso che non scrivo più nulla sul blog. In molti si lamentano. Non è proprio così; il più delle volte scendendo al lavoro di mattina mi ripropongo di aggiornare queste quattro pagine, e gli spunti non mancano, ma poi prevale l’accidia, la routine e il centinaio di seccature che allietano la mia giornata lavorativa.
Bene. Ora si cambia. Questa mattina ho deciso di rimanere a casa e riordinare foto e blog.
Siamo tornati questa notte dalla Toscana. La scusa di portare dei campioni per una ricerca all’Università di Siena è stata la molla che ci ha spinto a far vela sul Senese.
Tappa d’obbligo l’Osteria dell’Acqua Cheta a Montepulciano.
Dopo quattro o cinque visite non mi ha mai deluso. L’oste finto burbero adagio adagio si scioglie e si rivela sempre più simpatico.
Le carni alla brace, i primi robusti, il pane sciocco mi sono indispensabili per sentirmi veramente in Toscana.
La folla dei turisti di bocca buona non ha ancora rovinato questa osteria, che peraltro credo sia una piccola miniera d’oro per il nostro oste.
Speriamo non si rovini e non ceda alle lusinghe dell’omologazione.

1 commento:

la dott. dei pacchi ha detto...

ciao primario, ogni tanto ti si risente, non vorrei che l'età ti impigrisse. Seccature a parte vedo con piacere che le buone vecchie abitudini non sono perse (il buon basto, ovunque ci si trovi).
Blog a parte, quando puoi fatti sentire (cell., visita a milano, mail, piccione viaggiatore.....) in memoria dei vecchi tempi (almeno per me sempre buoni da ricordare). Saluti a tutti con immenso affeto.