03 maggio 2009

La Dottora dei Pacchi

Molti dei 15 lettori si sono lamentati che il blog non venga aggiornato.
Sarà vero ma, tornato da un viaggetto di due giorni nel Vallese, ho trovato solo un messaggio della Dottora dei Pacchi.
Non vuol dire nulla; non sono in cerca di messaggi di conferma, ci mancherebbe. Forse però non ho mai parlato di Lei.
Dopo due anni di sterile fatica, cercando di insegnare come funziona un reparto a quattro successivi assistenti, di tre dei quali è meglio dimenticare, era arrivata Lei.
La Dottora mi aveva affascinato per il curriculum: invece di enfatizzare sciocchezze, come alcuni predecessori, aveva messo solo l’essenziale.
Fu amore a prima vista.
Giunse sulle rive del lago dopo una delle poche nevicate dell’inverno lariano e ne rimase perplessa, ma accettò comunque di lavorare con me.
Ogni mattina arrivava di pessimo umore. Al mio sorriso mattutino e contagioso (ho ancora l’entusiasmo del dopo laurea, dopo 32 anni) rispondeva con un sorriso forzato che resisteva fino al primo caffè, per aprirsi poi in una risata.
Risata che assumeva riflessi cangianti a seconda di quanto passava il convento.
E’ stata l’assistente che ha dato una sterzata al reparto.
Con Lei l’organizzazione è migliorata e il suo “controgiro” è diventata la costante con cui scandire la fine di ogni mattino.
Niente pranzo come tutti i cristiani, solo uno yoghurt, però mangiato in mensa, assieme ai comuni mortali.
Ogni settimana riceveva dalla Sicilia lo “scatolo”, poi evoluto nel “pacco” di cui allo pseudonimo.
Dallo “scatolo” estraeva ogni bendiddìo che mamma e papà spedivano da Spadafora.
Bendiddìo che Lei divideva con tutti e con me in particolare.
Poi, come da accordi, da programmi e da profezìa se n’è andata lasciando nella Pediatria di Gravedona un vuoto da colmare.
Il Peppino non aveva ancora un barca, ma Lei non sarebbe stata un marinaio di prua, avrebbe voluto il timone senza mai confessarlo, ma non per ambizione, sinceramente per non affaticare il suo primario.
Grazie Giusy! Mi manca anche il tuo sorriso storto, ma sincero, ogni mattina.

3 commenti:

la dottora dei pacchi ha detto...

......che dire, profondamente commossa e lusingata, non manca la profonda nostalgia di quell'umanità di cuore che quel piccolo paesino con il suo ospedale mi ha dato. Tornare è sempre un piacere ma anche molto provante psicologicamente per le cose che ho lasciato. Il mio primario mi ha insegnato tante cose (che qui non ho, per fortuna ho mio marito)che porto nella mia quotidianità, ma il sorriso delle 08:30 è sempre forzato.
Verrò su appena potrò con molto piacere, e chi sa che non arrivi qualcosa dello "scatolo".
Saluti a tutti con affetto la dottora dei pacchi.

Anonimo ha detto...

Eccomi qua! Sono una delle lettrici che ha pensato “ma il dott. Adamoli non aggiorna più il suo blog??”
Anche se non lascio un commento, è sempre piacevole entrare e leggere i suoi interessanti appunti di viaggio.
Siamo appena tornati anche noi da tre giorni in Toscana ma ci siamo fermati un poco sopra Siena, nel Chianti. Ho preso nota però dell’Osteria segnalata; torneremo sicuramente da quelle parti e cercherò di passare nel locale da Lei tanto apprezzato!!
Da parecchio tempo però non leggo più niente della Pediatria, del “centinaio di seccature che allietano la mia giornata lavorativa” …. Come mai?

E poi c’è la Dottoressa …. Anche noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerla ed apprezzarne le qualità, non solo professionali.
Abbiamo anche avuto il privilegio di condividere con Lei il contenuto di uno “scatolo” quando è venuta alla nostra cena con un’ottima crostata preparata con “i limoni di sua madre”!!
So che qualche volta è tornata sul lago, per un saluto veloce… Se le capita di ripassare siamo sempre pronti per organizzare una cena con il Primario e la sua valida Assistente!!

Un saluto a tutti, compresi i rispettivi coniugi

Liliana e fam.

ecografista ha detto...

Sono imperdonabile e me ne scuso pubblicamente: non ho ancora ringraziato la signora Liliana e la sua tribù che sono passati come sempre a fare gli auguri di Pasqua.
Me ne vergogno un po'...
Quanto alla Pediatria... ma non abbiamo avuto neppure il tempo per piangere o soffiarci il naso da novembre a oggi!
Un abbraccio a tutta la famiglia di Pianello del Lario!