01 maggio 2010

Altro viaggio in Toscana!

Questa volta c’è da portar su a Milano quasi tutta la casa di Valentina, quindi il viaggio si farà in furgone. Avrei diritto a uno sconto sulla Hertz, comunque faccio un giro in rete per vedere i prezzi.
Misericordia! Noleggiare per due giorni un Ducato con certe compagnie costa come una serata con una duchessa, dopocena escluso ovviamente.
Ripiego sulla Hertz; il prezzo del noleggio per due giorni è quello di una lussuosa bicicletta nuova, che ha il vantaggio, rispetto a una duchessa, di essere più fedele.
Questa settimana tutti devono aver deciso di fare un trasloco. A Lecco mi annunciano che il primo furgone sarà libero dal 24 maggio; a Como non ne hanno, a Milano Linate non ne trattano, a Rho non rispondono.
Finalmente la Hertz di Sondrio, noi crediamo ancora che sia la Hertz, mi annuncia che un Ducato fiammante è disponibile per me.
Il problema è che io vorrei ritirarlo alle cinque del mattino - non è un problema! - annuncia trionfante l’impiegato: facciamo il contratto la sera prima e al mattino lei si trova le chiavi – dove? – dentro una gattaiola, ovviamente – e poi lei parte con il suo Ducato all’ora che vuole.
Vabbene; prendiamo un giorno di ferie e andiamo a Sondrio. Passato il ponte sul Davaglione – un notissimo torrente che tutti dovrebbero conoscere, diamine! – troviamo la Hertz.
Per fortuna il Ducato non è la duchessa; strisciato qua e là, qualche fanalino di meno, però funziona – mi assicura l’impiegato – è l’ultimo modello! E' anche un po' sporco; le duchesse invece forse si lavano prima del noleggio.
Bene, concordiamo il prezzo con qualche incertezza sulla reale consistenza dello sconto che mi spetterebbe come socio del Touring Club Italiano.
La mattina dopo alle cinque meno qualche minuto sono sul piazzale. Parcheggio diligentemente la vecchia Doblò e mi precipito alla gattaiola – orrore – ci sono due mazzi di chiavi!
Il primo apre un Ducato che non è quello che ho visto ieri sera; il secondo fa lampeggiare tristemente una Punto grigia, neanche metallizzata.
Armeggio con la gattaiola e compare alla finestra un signore (il guardiano? Il titolare?) che mi rimprovera per il rumore, diamine! Sono le cinque del mattino. Gli spiego umilmente che le chiavi aprono un altro furgone – e allora? – è pure più grande… prenda quello!
Apriamo il Ducato; il serbatoio è pieno; il mezzo è ancora più sporco di quello della sera prima, ma pazienza, in fondo non è una duchessa e poi posso sempre usare i guanti da fatica; facciamo buon viso e partiamo.
La lampada della freccia sinistra non funziona, tanto le frecce le usavano solo i nativi americani e non siamo in America, nessuno si offende se li chiamo Indiani o Pellerossa, ma la mia freccia non si accende.
Recupero Laura da cui ero sgattaiolato al buio per regalarle qualche ora di sonno. Recupero soprattutto cinghie, corde, carrello gommato e bagaglio per il trasloco.
Una scritta promettente sulla porta posteriore ci assicura che il nostro Ducato è stato arricchito dalla Hertz di aria condizionata, carrello, stereo, kit di cortesia – che sarà mai? – e catene da neve.
L’aria frizzante del mattino ci accompagna fino a Milano; la guida è dolce, a parte la puzza di fumo nell’abitacolo che non si riesce a eliminare.
Le catene della neve giacciono composte dietro il sedile del guidatore, il carrello non lo troviamo, ma tanto abbiamo il nostro, l’aria condizionata funziona come la freccia sinistra, cioè un cazzo, e non sappiamo sempre cosa sia il kit di cortesia.
Lo scopriamo verso Piacenza, verso le 9 e quarantacinque, quando l’impiegato della Hertz di Sondrio finalmente disattiva il fax e si degna di rispondere al telefono.
Dopo un vivace scambio di “cortesie” ci viene assicurato che c’è stato un malinteso - non succederà mia più - e che sul noleggio avremo un “piccolo” sconto.
Credo di avere la soluzione in mano: ci fermiamo alla prima Hertz, dovrebbe essere quella di Parma, e cambiamo il Ducato. Non è possibile perché il nostro non è della Hertz – ma cosa c’è scritto all’esterno? – è del signor Gianolini e non si può lasciare in giro per l’Italia impunemente come se fosse un furgone della Hertz, sembra solo che lo sia ma in realtà non lo è.
Non ci resta che rimboccare le maniche – con l’illusione dell’aria condizionata avevo preso una camicia a maniche lunghe – e proseguire il viaggio.
L’impianto stereo non è eccezionale, ma sopperisce egregiamente Laura che mi racconta per filo e per segno, più volte e in un crescendo parallelo alla temperatura nell’abitacolo, cosa succederà al malcapitato noleggiatore di Sondrio al nostro ritorno.

1 commento:

Costanza ha detto...

che gente inaffidabile c'è in giro!! mi spiace che abbiate avuto tutti questi disguidi.. e il kit di cortesia sarebbe?!!
be ti fa onore almeno la foto...eehehhe
bacioni
Co