23 maggio 2020

La matematica non è un'opinione


Ha scatenato polemiche, recriminazioni, sorpresa e meraviglia un articolo del Corriere in cui si afferma che la vaccinazione anti-influenzale proteggerebbe e avrebbe protetto dal Covid-19 https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_maggio_22/coronavirus-vaccino-influenza-anche-bambini-0-6-anni-over-60-d80f7866-9c33-11ea-aab2-c1d41bfb67c5.shtml.
In realtà nulla di nuovo sotto il sole.
La vaccinazione anti-influenzale riduce la possibilità di ammalare di influenza e quindi di ridurre la possibilità di contrarre infezioni delle alte e basse vie respiratorie.
Questo ridurrebbe e avrebbe ridotto la possibilità di contrarre sovrainfezioni batteriche e virali.
Una percentuale elevata di vaccinati contro l’influenza avrebbe ridotto la diffusione e la mortalità dei casi osservati da febbraio ad oggi, soprattutto in Lombardia.
Cercherò di spiegarlo in modo semplice.
Sappiamo che l’influenza, la sindrome influenzale e l’infezione da SARS-CoV-2 presentano gli stessi sintomi all’esordio.
E’ ormai noto e accertato che uno dei momenti più tragici della diffusione del Covid-19 sia stato l’affollamento dei servizi di Pronto Soccorso durante il primo week-end del marzo 2020.
Bratislava, solitude
Fra gli sfortunati accorsi negli ospedali c’è stata una percentuale di persone affette da Covid-19 all’esordio che ha infettato facilmente molte altre persone che presentavano solo influenza all’esordio.
Se quest’ultima percentuale di persone non avesse contratto l’influenza non si sarebbe presentata in Pronto Soccorso in condizioni debilitate e non avrebbe verosimilmente contratto il Covid-19, almeno in quel momento.
Questo fenomeno è stato tanto irrazionale quanto prevedibile in una popolazione che ricorre al Pronto Soccorso non per urgenza ed emergenza, ma per qualsiasi malessere al di fuori dell’orario di servizio dei medici del territorio.
Risulta evidente che una politica vaccinativa anti-influenzale in grado di coprire un’ampia percentuale di popolazione a rischio, come gli anziani, i malati cronici, gli allergici, i cardiopatici, i diabetici e compagnia cantante… avrebbe ridotto l’afflusso irrazionale di queste persone ai Servizi di Pronto Soccorso.
La strada è percorribile, vediamo di seguirla prima che il SARS-CoV-2 ritorni in autunno.
Chi si dilettasse di matematica e volesse approfondire i concetti espressi può divertirsi con questo lavoro scientifico: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32425244/ .  

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