08 dicembre 2007

Port Louis








Dopo tre giorni di vita di villaggio, con lezioni di vela, uscite in Kayak, snorkeling, nuoto e altre amenità con ce l’abbiamo fatta più.
Prima con un vecchio taxi, poi con una corriera variopinta e scassata, siamo andati a fare un giro a Port Louis, la capitale.
Non c’ è molto da vedere in quanto sino alla fine dell ‘800 una serie di cicloni, tornadi e incendi ha distrutto quasi tutto.
Immani e continui ingorghi del traffico trasformano ogni rotonda in una galassia spirale che risuona di clakson.
Motorette e biciclette, ma più rare queste ultime, si insinuano per ogni dove.
Nonostante tutto i Mauriziani si ostinano a usare l’automobile.
Il mercato compensa di tutto il resto.
Pochi acquistano, in compenso quasi tutti cercano di vendere quasi tutto.
I Mauriziani sono molto gentili.
Probabilmente la maggioranza induista e buddista fa emergere quest’indole.
La relativa minoranza di musulmani e cattolici, fra i quali l’integralismo striscia agevolmente, permette una sana e civile convivenza.
Nonostante la concentrazione di persone non si percepiscono odori sgradevoli.
Verosimilmente l’uso e l’abuso di spezie neutralizza e sostituisce il sudore, non vedo altre spiegazioni.
La fisionomia dominante è il sorriso di tutti.
Bisogna resistere alla tentazione di comprare quasi tutto dopo lunghe contrattazioni ad ogni passo.
Nessuno si offende se fotografato, anzi, se richiesto, accentua il sorriso e la posa.
Il viaggio in autobus, che temevo, si rivela una scoperta divertente per socializzare, complici le spezie che permeano ogni ambiente con il loro profumo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ai coniugi felicissimi: auguri, buon viaggio e buon ritorno!
Vi abbraccio
ciao, servus
Ulrich