15 maggio 2008

Ancora Torino




Torino, Congresso della Società Nazionale di Neonatologia
Aggiungi immagine, cioè io che ci faccio qui? Forse ho lavorato troppo, ma non reggo più certi colleghi.
Questa mattina in albergo ai tavoli vicini si sentiva parlare solo di soldi e lavoro…
Comunque ho incontrato qualche amico, ho visto qualche persona antipatica; per fortuna di nemici qui non dovrei averne.
Mattina dedicata al convegno, poi sono fuggito in bicicletta.
Torino è un po’ tutta l’Italia; è vero che anche questo è un luogo comune, ma qui si percepisce che si è fatto almeno un pezzo di questo paese che affonda.
Le fisionomie sono quelle piemontesi e quelle di tutte le province del sud.
Le Olimpiadi sono state una buona occasione per fare quell’ordine e quella pulizia che Torino non ricordava più negli ultimi trent’anni.
Sono alloggiato in un albergo lussuoso dentro al Lingotto, lo storico stabilimento Fiat con la pista di collaudo sul tetto.
Ed è stato proprio nel ristorante sul tetto che ho rivisto questa sera un vecchio amico dei tempi di Verona.
Se la giornata mi ha fatto rivedere Torino e il suo sapore dalla posizione forse scomoda, ma privilegiata, del sellino della mia fidata bicicletta, la serata è stata l’occasione per fare un po’ di pace con l’ambiente medico.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Le va stretto l'Ospedale, vero? La capisco.
Una domanda: a cosa si riferiscono i "tempi di Verona"? Sono un po' curiosa, eh? :-)

Costanza ha detto...

Vedi che fa bene un pò di tempo lontano dall'ospedale. Goditi un pò di serenità almeno a Torino! te lo meriti.. buon soggiorno e buon museo egizio, se ci vai!baci Co.

ecografista ha detto...

Ciao Co!
Niente Museo Egizio, ma solo Galleria Sabauda. Non per malavoglia ma perchè al Museo Egizio sia ieri, sia oggi, c'eramo i bambini di almeno mille scuole elementari di tutta Italia.
E' un po' troppo per un pediatra in relax...
Invece, se verrai a Torino un consiglio: il Museo del Cinema dentro la Mole Antonelliana! Very nice specie se associato alla salita in ascensore al terrazzo della Mole.
Per quanto riguarda la dolce SaraB (l'altra Sara è scomparsa dopo avermi conosciuto) i tempi di Verona sono i miei primi dieci anni di lavoro all'Ospedale di Verona: un periodo magico in cui contavo talmente poco che tutti mi volevano bene.