16 aprile 2011

Diluvio a Misterbianco

Ormai mi sono rassegnato alla pioggia in Sicilia. Fino a qualche mese fa tenevo sul desktop l’icona meteo di Catania, tanto per soffrire un po’ del confronto.
Dopo le ultime tre “discese” non mi formalizzo più.
Ieri c’è stata la prima sessione del convegno nazionale del gruppo di Studio di Ecografia Pediatrica della Società Italiana di Pediatria.
C’erano poche persone, veramente poche. Dopo le prime due relazioni ho iniziato a capire perché.
Da dieci anni le stesse facce, l’unico valore aggiunto i capelli; qualcuno li ha persi, qualcuno ha cambiato colore.
Sempre le stesse relazioni, tese a nascondere al popolo le novità e a mostrare quanto sono bravi a fare le cose che hanno sempre fatto e che si trovano ormai su tutti i sacri testi in inglese… di cinque anni fa.
In serata c’era l’ultima sessione, presieduta da Raffaele e sono rimasto fino all’ultimo: infatti era una sessione clinica ed è stata l’unica interessante.
Alla sera, come atteso, l’invito a Misterbianco, a casa del “mitico” Arturo, quello del birrificio. Non che la signora Licia e il piccolo Teobaldo siano meno mitici (per Teo sono già lo zio Palolo...), ma il cuoco era lui.
Pertanto, visto che a Grosseto si era finiti in un birrificio con cucina tedesca, cosa di meglio di cucina giapponese alle falde dell’Etna? Poi la zuppa di cozze alla norvegese, retaggio delle loro ultime vacanze a Oslo, una classica e delicata pasta con l’astice poi finalmente cucina sicula: insalata di arance e finocchio, arance al Triple Sec e liquori dell'isola, rigorosamente fatti in casa.
Limoncello e cedro molto profumati e infine il diluvio.
Pare che la strada da Misterbianco a Catania sia in discesa e quindi, complici tombini saltati e altre amenità, la piccola caposala Sara mi ha riportato in città discendendo un torrente.
Ah, le mie nuove scarpe scamosciate per il convegno degli ecografisti!
Questa mattina ultime battute del convegno, poi di corsa al Vittorio per le ultime ecografie e tutti i referti delle sedute.
Panino con bistecca di cavallo e verdure grigliate in una “putìa” dove ormai mi conoscono e di nuovo a refertare fino a sera.
Ora a Fontanarossa aspetto l’ultimo volo per Linate; speriamo che non ci siano ritardi, domani alle 8 devo essere in reparto.   

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