02 aprile 2011

Quanti Santi per Milano

Per la seconda volta quest’anno mi tocca scendere a Milano durante uno sciopero dei mezzi pubblici.
In realtà i mezzi pubblici vanno benone, i treni sono solo “un po’” sudici e i tram “un po’” vecchi: lo sciopero è quello di coloro che una volta si chiamavano “auto-ferro-tranvieri”.
Naturalmente lo sciopero è di venerdì in modo da regalare a qualcuno un wek-end lungo e a qualcun altro un week-end disagevole e ancora più pericoloso.
Però ci consola il proclama che lo sciopero lo fanno “anche” per noi e di questo non vi è alcun dubbio; anzi ringraziamo commossi.
E quindi parto per tempo; fortunatamente devo arrivare solo al San Carlo, di fronte a San Siro. Un altro santo, probabilmente San Cristoforo, mi fa trovare la strada Regina libera e ci scappa un piatto unico al Birrificio di Como con assaggio della nuova birra scura fumè.
La cameriera è insolitamente gentile e chiacchierina, e mi da del “Lei” , segni inequivocabili della mia altrettanto inequivocabile vetustà ma anche dell’esistenza di isole di buona educazione anche fra le generazioni emergenti.
Per fortuna chi aveva a suo tempo deciso la costruzione dell’ospedale San Carlo l’ha fatto ben decentrato per cui, alla faccia degli auto-ferro-tranvieri, arrivo in orario.
Non ci sono partite di calcio quindi anche il parcheggio non è un problema nonostante San Siro incomba.
La riunione, sulle nuove linee guida del PBLSD, è dominata dal savoir faire e dalla fretta di partire per il week end.
Lo sciopero ha demoralizzato i Lombardi periferici e c’è solo la gente di Milano, Magenta e Melegnano. Dal nord ci sono solo io e dall’ovest il biondo e rampante Francesco da Varese nonchè l’inossidabile, venusta e dinamica primaria di Busto Arsizio.
Il tempo rimane primaverile e torno verso il Lago con il tetto della vecchia cabrio aperto.
Naturalmente sulla tangenziale c’è un casino d’inferno e allo svincolo di Arese due giovani automobilisti, sotto lo sguardo divertito delle amichette, si scambiano quattro sberle per una precedenza mentre la colonna attende immobile sotto il sole al tramonto di sciamare verso la Milano-Laghi.
Le isole di buona educazione sono al largo dei mari del sud.

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