23 ottobre 2013

Milanesi in montagna


I Milanesi, si sa, sono un po' come il prezzemolo. Si trovano un po' dappertutto e da qualche parte sono pure arrivati per primi.
Girando per monti e valli se ne incontrano tanti e si riconoscono a colpo d'occhio. Ce ne sono di due tipi.

1 - Milanese tipico, il più frequente.
In genere porta pantaloni di tela, per lo più pinocchietto o bermuda, ma non disdegna i jeans firmati tarocchi.
Scarpe rigorosamente da tennis, in modo da bagnarsi i piedi nell'erba anche quando non piove.
Maglietta Lacoste o Ralph Lauren originale e felpa di pile negligentemente legata in vita.
Più raramente canottiera e maglione negligentemente legato in vita, quello non manca mai.
Cappellino di tela tipo pentolino rovesciato.
Zainetto ridicolo e penzoloni con dentro il siero antivipera per garantirsi una morte rapida da shock anafilattico.
Il tocco finale è un bastone piuttosto lungo ostentato come il pastorale ambrosiano o impugnato come il bordone di un pellegrino.

2 - Milanese evoluto; è il Milanese tipico dopo qualche anno di villeggiatura sempre nello stesso posto.
Pantaloni tecnici o di velluto a coste acquistati al Decathlon di Carate Brianza.
Scarpe alte da roccia con suola carrarmato Vibram.
Camicia scozzese di flanella a maniche lunghe anche sotto il solleone.
Occhiali Ray Ban.
Cappellino da baseball.
Ipod touch con cuffie stereofoniche griffate.
Zaino tecnico rosso Ferrari marca Ferrino da 50 litri con 458 tasche, picozza corta che spunta sapientemente, rumore di moschettoni, chiodi da roccia e da ghiaccio e 15 metri di corda da roccia legata all'esterno.
Dentro c'è anche il siero antivipera per garantirsi una morte rapida da shock anafilattico.
Il tocco finale è un bastone piuttosto lungo ostentato come il pastorale ambrosiano o impugnato come il bordone di un pellegrino.

In genere si incontrano entro e non oltre un chilometro dal paese.

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