12 giugno 2011

Istanbul 1



Malpensa; si parte!
Sconsolato dalle traversìe della Visa mi avvio, naturalmente in ritardo, verso Malpensa.
Il buongiorno si vede, evidentemente, dal mattino. Nella galleria che unisce Dongo a Cremia mi trovo davanti un triciclo Ape che viaggia a 40 chilometri all’ora.
Aspetto pazientemente e poi, sul lungo rettilineo della galleria, sorpasso. Nel momento in cui rientro esplodono nel retrovisore i lampeggianti dei Carabinieri mentre la sirena a due toni mi invita ad accostare.
Chioggia, Venezia e la laguna veneta
Ma capperi! Con tutti i frontalieri infolermati che corrono, pancia a terra, a tutte le ore antelucane ogni giorno che Dio manda sulla terra… vengono a prendere me che sorpasso un' Ape?
Per fortuna i Carabinieri si impietosiscono e mi lasciano ripartire. A sessant’anni un bel pistolotto da un trentenne sulla prudenza al volante era quello che mi mancava.
Fra scrosci di pioggia, code in autostrada, centinaia di Tedeschi , Svizzeri e Olandesi che sciamano dal Gottardo sulla Milano-Laghi, arrivo a Malpensa con un ritardo di “solo” mezz’ora rispetto a quanto mi aspettassi.
Da Legnano a Gallarate la hostess dell’agenzia mi cerca un paio di volte sul cellulare per sapere la mia posizione.
Finalmente passo i varchi mezz’ora prima dell’imbarco sul fiammante Boeing 737 800 della Turkish Air Lines, che poi in turco suona Turk Hava Yollari.
Istanbul - Ponte sul Bosforo
Volo perfetto, ci viene offerto pure un pranzo, come ai vecchi tempi, con birra o vino turchi, mentre sorvoliamo Venezia e Chioggia, poi le nuvole si chiudono sull’Adriatico, ci fanno intravvedere qualche isola croata,  per riaprirsi con raro tempismo sul Bosforo.
L’aeroporto Ataturk di Istambul è veramente, passatemi il luogo comune, la porta d’Oriente.
Mai come in questo momento percepisco il passaggio fa due culture. Le hostess eleganti e truccate incrociano incuranti e impassibili donne velate dal burka.
Arriviamo in hotel abbastanza provati mentre il sole scende sul Corno d’oro.

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