12 novembre 2007

Milano in bicicletta




Poche cose sono rilassanti, alienanti, affascinanti, desolanti, pericolose e intriganti come una domenica a Milano in bicicletta.
Sgusciare nel traffico e osservare le facce accigliate, impegnate, imprecanti o sorridenti di chi guida, per lo più telefonando, qualsiasi mezzo motorizzato è stimolante e pericoloso.
Attraversare il centro storico in una giornata soleggiata con poche auto, pochi taxi (con quel che costano...) e la possibilità di fermarsi dove si vuole è rilassante e intrigante.
Passare davanti a S. Maurizio e sapere che anche fra i Milanesi pochi lo conoscono è affascinante e desolante.
Scoprire la maleducazione di massa, la reciproca diffidenza e il disprezzo per tutto e per tutti della folla domenicale vociante è alienante e desolante.
Rimpiango i Milanesi presuntuosi e affettati, un po' omologati e saccenti, umani e generosi, conservatori e innovativi, campanilisti ed europei...
Forse non ci sono più milanesi, ma di questo passo presto non ci sarà più neppure Milano.
Oggi c'era un raduno di auto (storiche?) in Corso Bueons Aires e una manica di pirla spintonanti e sgomitanti: misericordia...
Meglio i turisti sbracati e innocui con macchina fotografica, panini e sacchetti di immangiabili snaks davanti al Duomo o verso Foro Bonaparte.

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