19 giugno 2011

Istanbul 4

Istanbul addio...
Scrivo questo post dopo il ritorno e la ripresa del lavoro.
Non è triste: ho avuto la fortuna di poter fare (quasi) sempre un lavoro che mi piacesse e così anche il ritorno dai viaggi è piacevole e sereno.
Mosaico bizantino ad Agia Sofia
Nonostante mi sia sempre adattato a tutte le cucine dei Paesi che ho visitato per due giorni ho preteso spaghetti con il pomodoro, facendo anche un po’ inorridire “la” Lorena dello Sporting che voleva ammannirmi una pasta al forno speciale fatta dalla sciura Daria.
Però alcune cose mi mancano.
Al bazar delle spezie
Mi mancano i marinai che offrono il the sui battelli del Bosforo; mi mancano le grida del mercato del pesce; mi mancano gli odori del bazar; mi manca la buona educazione dei ragazzi che mi cedono il posto in metropolitana; mi mancano i bambini che vendono acqua minerale ad ogni angolo; mi manca la pulizia dei mezzi pubblici; mi manca il senso di non riuscire a percepire l’immensità di questa città nella sua estensione e nella sua storia.
Istrevit: street food
Istanbul è diventata uno dei posti privilegiati della mia memoria di viaggiatore, come Amburgo, San Francisco, Venezia e Cuxhaven.
Credo di aver capito che tornerò ad Istanbul, sperando che non cambi troppo in fretta.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

prima o poi vorrei fisitare anch'io Istambul.... :)
baci! Vale

Anonimo ha detto...

ovviamente era un "visitare" :P

Anonimo ha detto...

...ok....oggi faccio mistype a non finire.... istaNbul.
baci baci :D

Costanza ha detto...

Dev'essere una città molto bella, ti invidio!!!
baci baci