13 dicembre 2013

La scomparsa del dottore - 2 - Doctor shopping di secondo livello



Due cose sono necessarie al medico: la prima, che possieda la scienza; la seconda, che abbia quella disposizione di genio che gli è indispensabile per esercitarla in modo affabile.
(Hermann Boerhaave, 1668–1738)



Dirigo, mio malgrado e senza merito, una divisione di Pediatria ospedaliera.
Per questo ho spesso problemi etici da affrontare.
Ci sono genitori che vengono a propormi visite per i loro figli in alternativa al Pediatra di famiglia, di cui non mi sono mai sentito più esperto.
Credevo di aver trovato una soluzione con l’ecografo. Mi ero riproposto di eseguire ecografie, proposte in genere dai Pediatri di famiglia, per rispondere ai loro quesiti clinici senza mettermi in imbarazzante e impropria concorrenza.
Ma avevo fatto i conti senza l’oste, senza il desiderio inconfessato di molti genitori di passare da un pediatra all’altro non per meglio curare il bambino ma per sfamare l’insaziabile ansia di genitori casuali o frequentatori incorreggibili di internet.
E infatti ricevo le classiche telefonate dei Pediatri di famiglia.
-          - Ciao Paolo, ricordi che mi hai fatto un’ecografia al figlio della signora Romperti?
-          - Certo, era sabato mattina, ho aperto apposta lo studio; c’è un piccolo nodulo tiroideo, le ho detto di non preoccuparsi...
-          - Sì, ma io questa signora non la tengo più, vuole andare da un endocrinologo.
-          - Va bene, ti mando il nuemero di Andrea, vedrai che la tranquillizzerà.
-          - Ma non si potrebbe mandare al professor Dell’Orto del San Gabriele?
-          - Mah... costa un patrimonio, teniamolo per riserva, in fin della fiera è solo un innocuo nodulo tiroideo.
-          - Sì, ma ti ricordi quella diagnosi di duplicazione cistica del testicolo?
-          - Certamente, ma era una variante anatomica!
-          - Ma la mamma è andata, attraverso il consultorio, dal Prof. Coglini, gli ha dato 350 euro e le ha detto la stessa cosa...
-          - Senti Norberto, che me le mandi a fare certe mammme?

Così, pensando di risolvere qualche problema, ponedomi un piccolo gradino discosto dal Pediatra di famiglia, mi sono trovato ad aver costruito una scala mobile che porta sempre più in alto genitori ed ansie, bisogni inevasi e pretese di certezza, smanie di perfezione ed aneliti di genitorialità sublimata.
Poi, la realtà è sconsolante:  genitori che non usano il forno a micro-onde sospettandolo cancerogeno però si mostrano a fumare; genitori che acquistano carne biologica assieme a sacchetti di patatine fritte in olio di semi vari, che rifiutano gli omogeneizzati ma frullano la pizza margherita nel’ottica dell’autosvezzamento.
Rimango sempre più dell’idea che sia il momento che io tiri i remi in barca e mi dedichi alla storia patria: un angolo culturale che ho molto trascurato negli ultimi decenni.

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