22 gennaio 2024

Burdò


La Cascina Merlanetta, vicina al torrente Orba, è una fattoria didattica, ma anche molto di più.

E’ un’area di sosta per camper organizzatissima, pulitissima e invitante anche arrivando in una sera nebbiosa di gennaio.

All’arrivo ci accolgono il signor Daniele e un enorme cane San Bernardo, tranquillo e affettuoso. Si chiama Burdò.

La Cascina Merlanetta

E’ un cane molto affettuoso e mi abbraccia  

All’inizio dello scorso secolo, quando ancora non c’era la ferrovia per Voghera, il trisavolo del proprietario, Dumeng, arrivò al mercato di questa cittadina con il figlio Ettore. 

Allora i mercati erano di merci e anche e soprattutto di bestiame. I due incontrarono una cucciolata di San Bernardo e uno di questi iniziò a fare le feste al bambino al punto che alla fine dopo ripensamenti su cui non ci dilunghiamo, padre e figlio decisero di portarsi a casa il cucciolo.

I cani venivano da Burgdorf, cittadina svizzera del Bernese che domina con il suo castello l’entrata nella valle dell’Emme.  

Piemontesi e poco avvezzi alla lingua tedesca, tentando un’assonanza toponomastica, il cane venne chiamato Burdò.

Ma la storia non finisce qui; entrato a far parte e pieno titolo della famiglia il cane divenne l’ombra di Dumeng che seguiva in ogni suo spostamento.

La meridiana della Merlanetta
Un brutto giorno mentre con un bue si stava passando una rastrelliera su un prato l’attrezzo smosse un nido di martelletti, cioè di vespe cementarie che aggredirono il bue; Dumeng cadde fra i denti della rastrelliera dopo essere stato aggredito a sua volte dagli imenotteri inferociti. 

Burdò riuscì a fermare la corsa del bue e ad estrarre Dumeng dai denti della rastrelliera.

L’uomo si riprese lentamente ma forse in seguito alle ferite riportate morì qualche tempo dopo. Il cane non resse al dolore, non riconobbe più nessuno e si gettò in un pozzo, nel tentativo di ricongiungersi con il suo padrone.

Da allora un cane San Bernardo è sempre rimasto alla Casina Merlanetta e si è sempre chiamato Burdò, tramandandosi il nome di padre in figlio.

Ora la fattoria didattica organizza mille iniziative fra cui un corso per cercatori d’oro lungo il greto del torrente Orba in un’area per la raccolta amatoriale dell’oro che è l’unica al mondo. 

E Burdò accoglie tutti i visitatori con affetto, come è successo immancabilmente con noi.

1 commento:

Luca ha detto...

Complimenti per come avete narrato questa storia. Una semplice ma oltremodo intensa vicenda umana raccontata con partecipazione e misura.